Pierluigi Nicolin nel 2022 (foto Adi Design Museum)

Terrazzo

Da Lotus alla Sicilia, vita e opere dell'architetto Pierluigi Nicolin

Manuel Orazi 

Gli studi al Politecnico, l'amicizia e il sodalizio con Pierluigi Cerri, gli anni alla Gregotti Associati e quelli in proprio. 

Nato nel 1941 un po’ per caso a Bareggio, nell’hinterland milanese dove il padre aveva una farmacia, Pierluigi Nicolin è mancato la settimana scorsa per una serie di complicazioni a un’operazione medica. Uomo dalla forte tempra e dall’inarrestabile eloquio assertivo, aveva sempre affrontato energicamente ogni frangente, incluso un tumore alcuni anni or sono.

 

C’è una celebre foto dell’occupazione del Politecnico nel 1971 dove al di sopra degli elmetti dei celerini si vede svettare il preside Paolo Portoghesi e appunto lui, Nicolin, con baffi e occhialoni alla Giangiacomo Feltrinelli, risoluto a dominare quella difficile situazione. Alla facoltà di architettura incontrò un altro Pierluigi, Cerri, insieme fecero quasi tutti gli esami, la laurea con Franco Albini nel 1967 e poi tutta la prima parte della loro brillante carriera. Nel 1968 aprono un piccolo studio, nel 1973 curano insieme la prima edizione italiana del libro più importante del Novecento, "Verso un’architettura" di Le Corbusier, per Longanesi – unico titolo di architettura nel catalogo, da allora – incredibilmente pubblicato da noi cinquant’anni esatti dopo l’edizione originale.

   

Poco dopo i due Pierluigi vengono assorbiti, con Hirimochi Matsui e Bruno Viganò, all’interno della neonata Gregotti Associati. Nasce un breve ma vigoroso sodalizio che porta ai progetti più ambiziosi ovvero quelli a scala territoriale come il quartiere Zen 2 a Palermo. All’interno dello studio Gregotti, Nicolin conosce il disegnatore Italo Rota e l’architetto romano Franco Purini che porta con sé come collaboratori, oltre a Cerri che ne cura la grafica, a “Lotus International” di cui diventa direttore nel 1977. Il progetto di svolta è però il concorso per l’Università delle Calabrie voluto dal rettore Beniamino Andreatta. La notizia della vittoria sorprende Gregotti e Nicolin mentre dormono all’Hotel Des Palmes perché entrambi già insegnano in Sicilia. Le parole di Gregotti sono valide per etrambi: “Ho ringraziato il mio Dio di essere andato a Palermo perché se non si lavora nel sud non si comprende veramente l’Italia”.

   

Nel 1978 Nicolin lascia Gregotti e associati con grande scorno dell’ex mentore; si mette in proprio, si occupa del terremoto del Belice invitando Alvaro Siza poi va a Berlino Ovest per seguire la ricostruzione urbana gestita dall’IBA e ne fa una mostra alla Triennale di Milano nel 1985 – l’allestimento è di Cino Zucchi e Carlotta De Bevilacqua. Soprattutto prosegue l’avventura editoriale di “Lotus”, rivista di architettura davvero internazionale che dà spazio a saggi lunghi il che la rende fra le più autorevoli al mondo, elitaria ma aperta ai professionisti più assetati di cultura. Impossibile riassumere l’elenco completo dei collaboratori, che vanta anche filosofi e storici oltre ad architetti, paesaggisti e fotografi (Giovanni Chiaromonte, Paolo Rosselli, Guido Guidi) cui diede per primo un forte riconoscimento autoriale. Fondamentali anche gli allegati “Quaderni di Lotus” usciti sempre bilingui fra il 1982 e il 1999, numeri affidati agli autori stessi che producevano così pubblicazioni ibride fra il libro d’artista e la monografia, da Oswald Mathias Ungers a Umberto Riva, da Santiago Calatrava a Frank O. Gehry, compreso un numero extra affidato a Luigi Ghirri, una delle pochissime pubblicazioni che lo hanno celebrato da vivo – nacque ad esempio su “Lotus”, e grazie all’intermediazione di Vittorio Savi, il connubio fra Ghirri e Aldo Rossi.

   

Nicolin è stato anche professore al Politecnico di Milano, presidente della commissione paesaggio milanese, curatore di architettura e design per musei, editore e molte altre cose. Lo scorso anno aveva ricevuto il Premio italiano di Architettura alla carriera dall’allora presidente Alessandro Giuli del Maxxi e Boeri della Triennale che nel frattempo hanno rispettivamente acquisito l’archivio e rilevato la rivista.