Dietro un'opera d'arte c'è spesso una donna che ha fatto da modella, da accensione ideale; da termometro della sensibilità creatrice, da suggestione erotica. Il più delle volte una musa nascosta, talvolta una musa muta
È un libro covato a lungo questo “Le muse nascoste” (Giunti editore, 2020) che Lauretta Colonnelli – mia antica collega all’Europeo e successivamente firma tra le più eleganti delle pagine culturali del Corriere della Sera – ha appena mandato in libreria. A forza di frugare nella vita e nelle opere di Balthus, Paul Cézanne, Edward Hopper, Gian Lorenzo Bernini, Sandro Botticelli, Vasilij Kandinskij, John Everett Millais e molti altri artisti d’eccellenza ne è venuto un racconto di come e quanto a scavare dentro quelle opere ci trovi sempre una donna che ha fatto da modella, da musa, da accensione ideale, da termometro della sensibilità creatrice, da suggestione erotica. Il più delle volte una musa nascosta, talvolta una musa muta.
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