Udine, la legittima contestazione, il fremito dello sbirretto collettivo
E che sarà mai! Il giornalista sportivo collettivo ha ricominciato a fremere d’indignazione dopoché la Roma ha strapazzato l’Udinese e i tifosi friulani, al termine della partita, hanno preteso che i bianconeri si avvicinassero alla curva casalinga per ricevere rimbrotti, qualche insulto, una più che robusta serie d’inviti a non risparmiarsi nel loro duro ma ben remunerato lavoro. Intimidazioni? Aggressione proditoria? Attentato alla pubblica sicurezza? Pfui, e pfui ancora. Io questi proprio non li capisco: vogliono il dodicesimo uomo in campo (le curve), vanno in deliquio per coreografie, striscioni satirici, cori possenti… e poi, alla prima contestazione da parte dei loro ultras immaginari, eccoli precipitare nel peggiore dei ringhi pavloviani. Invece è sempre successo, e chi contesta (dentro o fuori lo stadio) mette perfino in conto che uno dei contestati risponda con un sonoro calcio nel sedere (è capitato, e allora chapeau). Sbirretti di complemento, scegliete una buona volta: la Realtà o la Playstation.
Il Foglio sportivo - in corpore sano