Musulmani, difendete Asia Bibi!
Su Asia News la storia di un insegnante islamico che rompe il silenzio sulla donna cristiana perseguitata in Pakistan
“Silenzio radio: il mondo musulmano pare essere accecato dalla sua fede!” scrive un giovane insegnante musulmano algerino, che vive a Parigi. “Esso è sordo e muto quando si tratta di un cristiano, un ebreo, o un non musulmano che subisce ingiustizia. Vi è altra spiegazione? Asia Bibi resta una sconosciuta, anche se gran parte del mondo musulmano era al corrente della sua condanna da parte delle autorità pakistane. Una condanna paragonabile a quella emessa da Daesh contro i cristiani e gli Yazidi [in Iraq]. Nessuno si è indignato; nessun musulmano ha manifestato davanti all’ambasciata di quel Paese. E’ un silenzio complice o solo indifferenza? Sorgono tante domande legittime. Evidentemente, non si domanda chissà cosa, solo un minimo di solidarietà verso una donna che continua a subire ingiustizie, nonostante sia stata scagionata. Asia Bibi è solo uno dei tanti casi sofferti dalle minoranze religiose in Pakistan, un Paese la cui costituzione e giustizia sostengono la sharia sunnita. Un paese che è affondato nell’estremismo religioso, uno stato islamista che detiene delle armi nucleari. In pratica, un Daesh riuscito, come l’Iran e l’Arabia saudita. Un paese dove gli islamisti pesano davanti alle decisioni della Corte suprema pakistana […]. Ciò che è ancora più aberrante è che nonostante la sua domanda di asilo in Gran Bretagna, le autorità inglesi non le hanno accordato questo diritto. Giorni prima, tre imam e eminenti personalità musulmane del Regno Unito hanno scritto una lettera al ministro degli Interni Sajid Javid. Nella lettera essi domandano di dichiarare in maniera “chiara e proattiva” che la Gran Bretagna “sarebbe felice di ricevere la domanda di asilo” da parte di Asia Bibi.
Questo fa capire fino a che punto gli islamisti fanno paura: se le autorità britanniche sono contrarie a ricevere Asia Bibi sul loro suolo, è perché hanno paura di attacchi terroristici. E questo è comprensibile in parte. Ma dico questo perché non capisco come mai questo paese sia contrario all’esilio di una donna cristiana minacciata di morte e, d’altro canto, lo stesso paese sia favorevole ad accogliere islamisti egiziani, algerini, sauditi, pakistani. E’ un grande punto interrogativo. Inoltre mi domando perché dei paesi musulmani non si propongano di accogliere questa donna. In modo evidente, il suo essere cristiana imbarazza e l’integralismo religioso si diffonde in modo dolce, ma sicuro. Altrimenti, nulla può spiegare questa indifferenza verso il caso di Asia Bibi […]. Sono deluso da questa decadenza e dall’integralismo che colpisce il mondo musulmano e di cui l’interpretazione dei testi religiosi è purtroppo la benzina e il motore. Per questo, senza posa, molti imam chiedono una riforma religiosa seria, come quella compiuta a suo tempo dal cattolicesimo in Europa”.
Il Foglio internazionale