Gli errori di Macron in Europa
Ha sbagliato le alleanze, scrive un suo ex consigliere. L'articolo del Guardian
“Il summit europeo della scorsa settimana poteva sembrare un caso singolare in cui Emmanuel Macron si è trovato isolato in Europa”, scrive Shahin Vallée, un economista francese ed ex consigliere di Macron: “Invece, è stata l’ennesima prova che la strategia europea del presidente francese va ripensata”. Vallée sostiene che Macron non ha compiuto le riforme europee che aveva promesso dopo la sua elezione nel 2017. Il presidente francese ha cercato di rinvigorire l’alleanza con la Germania, ma questo tentativo si è rivelato un’illusione. Gli altri paesi europei si sono opposti all’asse franco-tedesca. “Quando Francia e Germania hanno condiviso la proposta del bilancio europeo – scrive Valeé – nel giugno 2018, con la dichiarazione di Meseberg, l’idea è stata subito bocciata dalla Lega anseatica guidata dall’Olanda, e dal Consiglio europeo. Questo episodio mostra che la crisi dell’Euro, l’allargamento e la Brexit hanno profondamente cambiato le dinamiche europee. Non è più valida la nozione di un’asse franco-tedesca che trascina gli altri paesi”.
Vallée spiega che sono nate nuove coalizioni nel continente ma Macron non è riuscito a creare un suo schieramento. Il presidente francese non si è adeguato a una politica europea diventata transnazionale: ha coltivato i rapporti bilaterali a costo di trascurare un’alleanza larga che avrebbe messo in bilico il dominio tedesco della politica europea. “Macron non si è sforzato a costruire dei legami solidi con le forze politiche liberali – scrive Vallée – Dopo le elezioni italiane dello scorso 4 marzo, Macron ha continuato a pensare che l’ex premier italiano Matteo Renzi, ormai un personaggio marginale, fosse ancora un interlocutore di rilievo e non ha sostenuto gli sforzi del presidente della Repubblica Mattarella per formare un’alleanza che avrebbe escluso la Lega, e avrebbe offerto alla Francia un partner più affidabile”. Secondo Vallée, Macron ha compiuto lo stesso errore in Spagna: ha coltivato un rapporto speciale con Ciudadanos, anziché costruire un’alleanza con il premier socialista Pedro Sánchez. Quando Macron ha pubblicato il suo manifesto per “un rinascimento europeo”, era ormai troppo tardi: i leader europei non avevano più alcuna fiducia in lui, e i partiti avevano consolidato delle alleanze alternative. L’economista francese vede poche speranze all’orizzonte per Macron. “Il presidente rischia di diventare un partner di minoranza della coalizione che gestirà lo status quo in Europa – scrive Vallée – Questi sbagli potevano essere evitati se Macron avesse affrancato una politica transnazionale, coinvolgendo la società civile europea e portando in giro per l’Europa le sue proposte di cambiamento. Macron ha perso la sua chance per guadagnarsi una posizione di rilievo in Europa e per essere visto come una novità. Questo non sarebbe successo se avesse avuto il coraggio di incrinare l’asse franco-tedesca, ad esempio, mettendo in discussione le regole di bilancio europee o bloccando il controverso Nord Stream 2”.
Il Foglio internazionale