Gli evangelici si aggrappano a Trump
Per il Financial Times i religiosi stanno con l’edonista e materialista senza valori morali
“Sono stato in Alabama qualche settimana fa e ho avuto un’esperienza religiosa”, racconta Gary Silverman sul Financial Times: “Un ministro battista di nome Wayne Flint, mi ha ospitato a casa sua e abbiamo parlato di cosa sta succedendo a Gesù Cristo nel paese di Donald Trump. La nostra conversazione si è soffermata su uno dei grandi misteri della politica americana. Come è possibile che un ex proprietario di casinò, sposato tre volte, sia diventato presidente con i voti dei credenti bianchi. La risposta di Flynt è che le persone stanno cambiando, e le parole di Gesù incidono meno sul loro comportamento e sul loro modo di pensare. La vittoria di Trump non è un espressione della vecchia religione, ma il segno di un allontanamento da essa. ‘L’elezione del 2016 segna la scomparsa dell’America cristiana – dice Flynt –. Tutto ciò che ha costituito la morale evangelica negli ultimi 200 anni non importa più nulla, stiamo assistendo agli ultimi bagliori del cristianesimo’.
L’opposizione oltranzista all’aborto non è una posizione tradizionale degli evangelici, che in passato si sono dichiarati favorevoli all’aborto nei casi di stupro e incesto. Il tema è diventato un cavallo di battaglia della destra religiosa a partire dalla fine degli anni Settanta. Tuttavia, è curioso che i cristiani evangelici abbiano sostenuto Trump, che in passato si è dichiarato favorevole all’aborto. Il presidente ha dei lunghi trascorsi nel business dei casinò, che gli evangelici considerano un’attività moralmente deprecabile.
La candidatura di Trump è stata sostenuta da Jerry Falwell, il presidente della Liberty University in Virginia, un ateneo di stampo evangelico, ma non da Mark DeMoss, uno dei membri del board, che si è dimesso in segno di protesta. ‘La tattica dell’insulto usata da Trump non è difendibile, specie da chi si reputa un credente‘, ha detto DeMoss. Tuttavia, il presidente è stato votato dall’81 per cento degli elettori cristiani evangelici, una percentuale superiore a quelle di Mitt Romney, John McCain e George W. Bush. Trump ha promesso di nominare un giudice antiabortista per riempire il posto vuoto alla Corte suprema, divisa tra conservatori e liberal, e lo ha fatto. ‘Un tempo i cristiani evangelici misuravano il carattere morale dei candidati, ma non succede più’, ha detto Flynt: ‘Trump non ha alcuna statura morale’. Secondo il pastore, i cristiani si interessano solo dei peccati che non vogliono commettere (gli atti omosessuali), e che non possono commettere (l’aborto, per gli uomini). Nel frattempo i credenti hanno perso interesse per il divorzio e per l’adulterio, tanto che le coppie evangeliche sono più inclini a separarsi rispetto al resto della popolazione. ‘Questo non li preoccupa affatto, altrimenti non avrebbero votato per Donald Trump – conclude Flynt –. Cosa li preoccupa? L’omosessualità e l’aborto, oltre a questo non c’è un’agenda. In questo vuoto religioso è arrivato Trump, un materialista ed edonista. Tutti i politici sono narcisisti ma Trump lo ha reso un elemento supremo della sua vita. Gli evangelici hanno dato una risposta messianica, come se lui fosse il nostro salvatore, e questo mi offende profondamente’”.
Il Foglio internazionale