Recensioni foglianti
Escatologia nel nostro tempo
Hans Urs von Balthasar
Queriniana, 128 pp., 17 euro
Una delle menti più fulgide del XX secolo di fronte a una delle questioni più complesse della dottrina cristiana: così, in estrema sintesi, potrebbe essere presentato questo libro che contiene due testi inediti del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, definito dal celebre studioso gesuita Henri de Lubac “l’uomo più colto del nostro tempo”, scomparso a 83 anni nel 1988, due giorni prima di ricevere la berretta cardinalizia dalle mani di san Giovanni Paolo II. A rendere ancor più accattivante il volume concorre il fatto che l’autore è rimasto famoso per aver avanzato l’ipotesi che l’inferno, pur esistendo realmente, sia completamente vuoto. Ma andiamo per ordine. Con il termine “escatologia” viene indicata quella parte della teologia che prende in considerazione gli eventi finali (l’aggettivo éskhatos in greco significa “ultimo”) riguardanti l’esistenza umana, ovvero la morte, il giudizio divino, l’inferno e il paradiso. E proprio alle questioni escatologiche sono dedicati i due saggi contenuti nel presente volume, risalenti al 1955 e rimasti inediti sino a oggi. Nel primo scritto, Von Balthasar presenta i tentativi precristiani di dare soluzione al problema delle cose ultime, prestando particolare attenzione a quello platonico e a quello stoico; si sofferma poi a descrivere “la curva dell’escatologia occidentale” sino all’approdo hegeliano, e conclude la sua trattazione sintetizzando il messaggio cristiano, che egli vede imperniato su due elementi insostituibili: la convinzione che “unicamente Dio è la realtà ultima dell’uomo” e la certezza che “l’accesso alla vita eterna di Dio è dischiuso da Cristo”. Tra le verità contenute nel “Credo” della chiesa cattolica vi è quella della discesa agli inferi di Cristo che, prima della resurrezione, si recò nella dimora dei morti per annunziare la salvezza anche in quel luogo, rendendo con ciò palese l’immensa ampiezza della sua opera redentrice.
Il particolare interesse manifestato da Von Balthasar per tale articolo di fede è stato considerato da Joseph Ratzinger il vero contrassegno dell’escatologia del teologo svizzero. In questo contesto speculativo, l’ipotesi che all’inferno non vi sia nessuno poteva far pensare alla riproposizione di un’antica dottrina giudicata eretica, quella dell’apocatastasi, sostenuta dal grande pensatore cristiano Origene, vissuto nel III secolo, secondo cui alla fine dei tempi avrà luogo una redenzione universale che riguarderà anche Satana, rendendo così evidente il fatto che l’inferno non è una realtà definitiva. E’ noto che Von Balthasar non volle mai allontanarsi dalla verità professata dalla chiesa: non casualmente, egli afferma che l’indagine sulla misteriosa discesa di Cristo agli inferi mira “a sviluppare tutto il concetto di grazia e redenzione che ci è accessibile nella fede”.
ESCATOLOGIA NEL NOSTRO TEMPO
Hans Urs von Balthasar
Queriniana, 128 pp., 17 euro