recensioni foglianti

Faremo foresta

Giuseppe Fantasia

Ilaria Bernardini
Mondadori, 186 pp., 19 euro

Una cartomante gira e rigira le sue carte, parla del passato rivolgendosi al presente e viceversa, ma come si fa a capire quando si riferisce all’uno e quando l’altro? Anna, la protagonista di questo romanzo, come tutti, non può ovviamente saperlo e di certo non l’aiuta quel suo stato d’animo confuso da un amore finito da poco. Le viene descritto come “un dirigibile che non si riesce a parcheggiare”, un’immagine che sicuramente fa ridere, ma che se ci si sofferma a osservarla meglio, necessita di una concentrazione più grande di tutte le altre usate fino a quel momento, una maniera fondamentale per poter andare avanti nonostante tutto. Con il papà di suo figlio Nico, dopo quindici anni non si amano più. “Andiamo d’accordo, non siamo arrabbiati, siamo diversi” è una delle tante frasi che cercano di ripetere come un mantra prima a se stessi e poi al bambino, compresa quella usata per fargli capire l’importanza del legame che ha il padre con la nuova fidanzata: “Ci amiamo noi, ma amiamo anche altri e soprattutto tutti amiamo te”. Il problema, però, è che, comunque la si metta, Nico ha solo quattro anni e non sempre una frase riesce a colmare un’assenza. Cosa fare? Come comportarsi se in quello che lei chiama “il giorno del disastro”, la città brucia per il caldo, Alessandro – il fidanzato di sua sorella – incappa in un incidente e Maria – l’assistente della madre – ha un ictus cerebrale? Cosa fare se tutto o quasi, all’improvviso, non ha più senso e non si capisce più nulla, neanche bene le parole e il senso delle frasi? Come si può uscire di nuovo e ricominciare così una vita? Anna ci prova, impiega tutta se stessa e si fa forza. Il ricordo di una ricchezza di famiglia “non colpevole” perché – come ricorda – “c’entrava con la creatività e la cultura”, appare molto lontano. La casa editrice di famiglia è stata chiusa da anni e la stamperia – quella di cui sua madre si era dovuta occupare rinunciando alle aspirazioni – è stata trasformata in una galleria d’arte. La crisi economica ha colpito tutti, le speranze sono venute meno, ma non la voglia di riscatto. Complice la malattia improvvisa di Maria, le due donne decidono di aiutarsi, di diventare amiche, di prendersi cura – ognuna a suo modo – del terrazzo di una nuova casa dove tutto o quasi va ancora sistemato, a cominciare proprio da chi la abita. E’ Maria a tagliare, a piantare e a seminare, mentre Anna cucina e si prende cura di lei. Al passare delle stagioni, quelle due donne ferite, un po’ come le piante secche date per morte, “rinascono e cominciano a fare nuove foglioline” e quel terrazzo diventa una foresta piena di tutte le vicende di quell’eccentrica famiglia con i suoi nuovi amori, i suoi nuovi fiori e frutti, con la sua nuova vita. Tutti possiamo “rinvasarci”, scrive l’autrice di questo libro ricco di positività, impreziosito dalle illustrazioni di Flaminia Veronesi. Se tutti abbiamo trovato un nuovo posto dove metterci e se siamo semi, prima o poi la fioritura arriverà, basta aspettare, ma – soprattutto – basta crederci.

 

FAREMO FORESTA
Ilaria Bernardini
Mondadori, 186 pp., 19 euro

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