recensioni foglianti
Sintesi filosofica
Bertrand Russell
Mimesis, 358 pp., 25 euro
Filosofo, logico e matematico di grande fama, scomparso a novantotto anni nel 1970, il gallese Bertrand Russell è stato uno degli intellettuali più in vista del XX secolo. Molto conosciuto per le sue prese di posizione laiche, filantropiche e pacifiste, nel 1950 ottenne il premio Nobel per la letteratura. Al 1927 risale la pubblicazione della sua Sintesi filosofica (An Outline of Philosophy), di recente riproposta nella traduzione italiana di Aldo Visalberghi e Annke Visser’t Hooft Musacchio, preceduta da un’interessante presentazione di Mario Dal Pra. Si tratta di un libro nel quale l’autore propone una sistemazione compiuta, per quanto provvisoria, di un insieme di questioni concernenti la conoscenza e la morale, l’uomo e il mondo. Funge da introduzione un importante capitolo intitolato “Dubbi filosofici”, dedicato da Russell a esplicitare la sua concezione della ricerca filosofica, alla quale egli attribuisce il compito di problematizzare acquisizioni apparentemente certe, sottoponendole a un esame rigorosamente critico. A questo riguardo, davvero emblematiche del modo di pensare russelliano risultano le seguenti considerazioni: “La filosofia nasce da un tentativo eccezionalmente ostinato di giungere alla conoscenza reale. Quello che passa per conoscenza nella vita ordinaria, soffre di tre difetti: è troppo sicura di sé, vaga e contraddittoria. Il primo passo verso la filosofia consiste nel rendersi conto di questi difetti, non per accontentarsi di un pigro scetticismo ma per sostituire un genere emendato di conoscenza che sia sperimentale, precisa e coerente”. Sono parole che dimostrano con chiarezza come al centro della Sintesi filosofica stia il problema della conoscenza, che non esclude la trattazione di altre questioni, ma, in un certo senso, la precede e la rende possibile: tale atteggiamento di Russell richiama alla mente la speculazione di Locke, di Hume e di Kant, i quali considerarono la definizione delle capacità e dei limiti della ragione umana come prioritaria rispetto alla discussione degli altri grandi temi filosofici. Nelle riflessioni russelliane convivono due componenti che sembrano inconciliabili: da una parte il realismo, che ammette l’esistenza di una realtà oggettiva, dall’altra lo scetticismo, proprio di chi ritiene che i fondamenti della conoscenza abbiano un carattere individuale e solipsistico. A tale proposito, Dal Pra considera oscillante la posizione di Russell, combattuto, se così si può dire, tra l’affermazione e la negazione dell’esistenza di qualcosa che non sia soggettivo e opinabile, ma universalmente valido. Dunque, nella russelliana Sintesi filosofica troviamo sia una decisa critica del senso comune che una solida fiducia nell’esistenza di una realtà vera, che danno origine a un difficile connubio fra l’adesione ad alcuni capisaldi della metafisica occidentale (la realtà del mondo, per esempio) e l’accettazione dell’individualismo contemporaneo, il cui esito finale coincide con lo scetticismo radicale e il nichilismo.
SINTESI FILOSOFICA
Bertrand Russell
Mimesis, 358 pp., 25 euro
Una fogliata di libri