recensioni foglianti

Il contrario della nostalgia

Giorgia Mecca

Sara Taylor, minimum fax, 295 pp., 18 euro

Certe famiglie non funzionano e basta. A questo pensa Alex quando una notte sua mamma Ma la carica in macchina e comincia a guidare verso il profondo sud degli Stati Uniti per scappare da suo marito, il papà della bambina. Alex non sa dove stanno andando, all’inizio pensa che sia una vacanza, invece è una fuga, ma a volte è meglio non sapere. Il contrario della nostalgia, tradotto in italiano da Assunta Martinese, è l’ultimo libro di Sara Taylor, la scrittrice americana di Tutto il nostro sangue, finalista al First book award, il premio che il Guardian dedica agli autori esordienti. Madre e figlia viaggiano giorno e notte, quando Ma è troppo stanca per proseguire si fermano in una piazzola di sosta per dormire un po’. “Dove stiamo andando?”, trova finalmente il coraggio di chiedere un giorno Alex. “A sud”, risponde sua mamma. “Quanto a sud?” “Quanto basta per arrivare in un posto dove nessuno ci conosce”. Alex non chiede nient’altro, ma ha paura, le manca suo papà, la vita di prima, prova nostalgia persino della scuola. “Quando torniamo a casa?”. “Che vuol dire casa?”. “Io, te e papà nella nostra casa. Che prepariamo i pancake la domenica mattina e saliamo sul tetto del portico a guardare le stelle e giochiamo a carte quando va via la luce. Che ci scambiamo i vestiti. Che litighiamo su chi deve lavare i piatti. Hai capito, casa”. Sua madre, mentre continua a guidare lasciandosi alle spalle l’oceano e il passato, non ci prova nemmeno a consolarla: “Stai parlando di un tempo, non di un luogo. E il tempo si muove solo in una direzione”. Il passato non torna indietro, tanto vale dimenticarselo. Ma la verità è che nessuno ci riesce: Virginia, Michigan, Florida, Texas, California: un viaggio on the road a ritroso, nel passato e nel dolore di sua madre. Alex, sempre in fuga da un posto all’altro, comincia a dimenticarsi di come si sta in mezzo alle persone. Le sue parole stanno appassendo, non ha nessuno a cui pronunciarle a parte sua madre, ma sua madre non c’è mai, lavora giorno e notte, straordinari su straordinari. Soprattutto la ragazza comincia a crescere, a capire di avere un corpo, e il corpo di un’adolescente è una tortura, un insieme di desideri e di pulsioni, incomprensibili e vergognosi. La vita adulta è una terra sconosciuta, pericolosa, non promette niente di buono, nessuno dei cambiamenti che avrebbe reso Alex una donna, la rendeva particolarmente felice. Ci si abitua a tutto, la sua famiglia ne era l’esempio. Il nonno di sua madre, italiano, aveva barattato la sua attività di tagliapietre per ottenere la cittadinanza americana; Ma da piccola non era nient’altro che una lurida italiana, miserabile e indecente, che amava fuggire, dimenticarsi il suo nome, il sangue del suo sangue, il posto da cui veniva. “Ma in fondo non importa cosa è successo davvero, no? Quel che conta non sono tanto i fatti, ma i il modo in cui li si è percepiti: quel frammento, una piuma o forse una squama, quel frammento che ti resta impigliato addosso mentre ti sfreccia accanto. E dopo aver trascorso un anno o dieci a prendere polvere in una tasca, chi può dire con certezza se quella squama apparteneva a una lucertola oppure a un drago?”. 

 

IL CONTRARIO DELLA NOSTALGIA
Sara Taylor
minimum fax, 295 pp., 18 euro

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