recensioni foglianti
Il re di denari
Sandrone Dazieri
Mondadori, 504 pp., 19,50 euro
Si chiude così, con Il Re di Denari, pubblicato da Mondadori, la cosiddetta “trilogia del padre” di Sandrone Dazieri, iniziata nel 2014 con Uccidi il Padre e proseguita due anni dopo con L’Angelo. I protagonisti sono sempre Dante Torre e Colomba Caselli, coppia di investigatori inossidabile che i lettori di Dazieri già ben conoscono. Lui, quarantaduenne cacciatore di persone scomparse atipico, ha alle spalle una tremenda storia di abusi e privazioni. Rapito da un pazzo, il padre appunto, è stato rinchiuso per tredici anni in un silo e ora collabora con la polizia dalla suite di un albergo a cinque stelle nel centro di Roma acconciato come un David Bowie perennemente strafatto di anfetamine, psicofarmaci e caffeina pregiata. Lei invece, trentenne vice questore in forza alla questura di Roma, bella e atletica è sopravvissuta a una serie di aggressioni e attentati dinamitardi ed è come il suo sodale schizzata come una pallina da flipper e cronicamente vittima di attacchi di panico. La storia comincia nell’esatto punto dove si era interrotta la precedente. Colomba ha lasciato la polizia e si è trasferita in una casa isolata nelle campagne marchigiane. Vive come un’eremita, autoreclusa tra le sudice mura del casolare di famiglia provando invano a riprendersi psicologicamente da un anno e mezzo. Dal giorno che un uomo l’ha quasi uccisa e ha rapito Dante. Alla madre, preoccupata della sorti della figlia, che un pomeriggio si presenta alla sua porta risponde: “Sono una donna adulta, ho una carta di credito e una pistola. Posso cavarmela da sola”. A turbare la sua schizofrenia, durante una notte buia e tempestosa che osserva perfettamente tutti i cliché di un qualsiasi thriller che si rispetti, ci pensa Tommy, un ragazzo autistico, che viene ritrovato nascosto nel suo capanno degli attrezzi con gli indumenti completamente imbrattati di sangue. Si scoprirà che entrambi i genitori del ragazzo sono stati massacrati brutalmente tra le mura domestiche e che il poveraccio è ovviamente il sospettato numero uno. Colomba così si troverà coinvolta nell’indagine suo malgrado. Indagine che, come nei capitoli precedenti, sarà contraddistinta da fughe, esplosioni, salvataggi, barbari omicidi e mirabolanti inseguimenti.
E Dante Torre in tutto questo? Rinchiuso chissà dove e in preda a deliri che non augurereste al vostro peggior nemico, riuscirà a salvarsi ancora una volta?
Dazieri costruisce un thriller impeccabile dal ritmo serrato e composto da un intreccio superbo impreziosito da colpi di scena che si susseguono a raffica. Resta inoltre costante la scelta di personaggi borderline, psicotici, claustrofobici, schizoidi. Personaggi che sembrano lontani parenti del Gorilla che tanta fortuna portò quel ragazzo della provincia di Cremona che dormiva sui treni, frequentava i centri sociali milanesi e che, per sbarcare il lunario mentre muoveva i primi passi come scrittore, faceva indifferentemente il cuoco o il facchino.
IL RE DI DENARI
Sandrone Dazieri
Mondadori, 504 pp., 19,50 euro