recensioni foglianti

Romano Guardini. La vita e l'opera

Maurizio Schoepflin

Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz
Morcelliana, 512 pp., 35 euro

Non che gli studiosi non lo conoscessero o ne ignorassero la notevole statura intellettuale, tuttavia Romano Guardini è rimasto a lungo tra quei pensatori la cui rilevanza non è stata adeguatamente valutata. Basti pensare al fatto che, per vari anni, difficilmente il suo nome venne compreso nel novero dei grandi protagonisti della filosofia e della teologia cattoliche del XX secolo: non v’è dubbio che, tanto per fare degli esempi, pensatori quali Blondel, Maritain, Teilhard de Chardin, Rahner, Von Balthasar, De Lubac, Mounier fossero assai più citati di lui. Oggi – mi si passi l’espressione – Guardini si è preso una bella rivincita e il suo nome è ricordato sempre più frequentemente: il recente cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Monaco di Baviera nel 1968, ha costituito l’occasione adatta per tornare a occuparsi di lui, e l’apertura, nel dicembre del 2017, della fase diocesana del processo di beatificazione è apparsa come il suggello più eloquente della riscoperta e della definitiva “consacrazione” di Guardini tra i grandi maestri cattolici del Novecento filosofico e teologico. Un contributo di alto livello alla giusta valorizzazione di questo pensatore, nato a Verona nel 1885 ma cittadino germanico dal 1911, è provenuto dagli studi di Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, per molti anni docente in varie università tedesche, della quale è stata mandata da poco in libreria la seconda edizione italiana rivista e ampliata della ponderosa biografia guardiniana, che rappresenta uno strumento essenziale per avvicinarsi alla personalità e all’opera di don Romano (Guardini si fece prete nel 1910). Nei quindici capitoli del libro, la Gerl-Falkovitz ricostruisce con cura tutte le fasi della vita del Nostro, dall’infanzia al sacerdozio all’attività accademica, mettendo in luce soprattutto l’elaborazione del suo sistema di pensiero e il fecondo impegno di educatore dei giovani, da lui portato avanti a partire dal primo Dopoguerra, il cui centro propulsore fu il castello di Rothenfels, situato nella regione tedesca della Bassa Franconia. Di particolare rilievo è il fatto che nel 1924 Guardini sia stato chiamato dall’Università di Berlino a occupare la cattedra di Filosofia della religione e visione del mondo cattolica” – una denominazione, questa, ricca di molteplici significati e implicazioni –, cattedra dalla quale egli poté diffondere il suo alto magistero che, come si è detto, dopo anni di sostanziale oblio sta tornando di grande attualità. In piena sintonia con ciò, Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz termina il suo lavoro con le seguenti considerazioni: “L’ultima parola della biografia può solo esprimere la speranza che quanto si è detto non valga a nascondere l’indicibile, generato nello stesso Guardini dallo scambio tra interiore e superiore. Sarebbe già molto se, al di là della più approfondita conoscenza della sua vita, che questo volume si era prefissa, si comunicasse talvolta anche un coinvolgimento nella profondità personale di quest’uomo”.

 

ROMANO GUARDINI. LA VITA E L'OPERA
Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz
Morcelliana, 512 pp., 35 euro

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