recensioni foglianti

Scopri il mondo

Maurizio Schoepflin

Michel de Montaigne
Fazi, 168 pp., 15 euro

La scomparsa del padre Pierre, avvenuta nel 1568, rappresentò un evento cruciale per il trentacinquenne Michel Eyquem signore di Montaigne. Al genitore egli doveva il titolo nobiliare, una notevole agiatezza economica e, soprattutto, un’educazione impartita secondo un’originale pedagogia umanistica fondata sulla libertà e sui grandi contenuti della cultura classica. Tale formazione da una parte lo spinse verso l’attività pubblica – fu anche sindaco di Bordeaux – e dall’altra lo predispose all’introspezione e alla riflessione. Dopo la morte del padre, egli decise di indirizzare la sua vita proprio in quest’ultima direzione, ritirandosi, salvo alcuni brevi periodi, a vita privata nel castello di famiglia per dedicarsi allo studio e alla scrittura. Tra i frutti del suo ventennale lavoro di ricerca e meditazione – Montaigne morì nel 1592, a 59 anni – spiccano i Saggi, considerati uno dei capolavori della filosofia di tutti i tempi, suddivisi in quattro libri, dal primo dei quali sono tratti i testi raccolti nel volume Scopri il mondo, curato da Federico Ferraguto per Fazi editore. Dagli scritti contenuti nel testo emergono con chiarezza alcuni tratti caratteristici del filosofare montaigneano, che si presenta come un dialogo dell’autore con se stesso, un pensare autobiografico di un uomo che si confronta col mondo guardandosi dentro. Non casualmente, nella prefazione dell’opera, Montaigne dichiara: “Sono io stesso la materia del mio libro”. Gli antichi rimasero sempre i punti di riferimento con cui confrontarsi e il Nostro fu particolarmente attratto dallo scetticismo e dallo stoicismo, che mai comunque lo condussero verso la disperazione nichilista, inducendolo piuttosto a maturare una valutazione disincantata e a volte amara della vita, che, tuttavia, viene guardata con una sorta di distacco che genera la tranquillità dell’animo. Nei Saggi non mancano neppure tracce di epicureismo e di socratismo, dai quali Montaigne eredita il gusto dell’interrogare e dell’interrogarsi. Alcuni sostengono che “saggi” significhi “tentativi”, altri li intendono come “esperienze”: per quanto diverse, ambedue le interpretazioni fanno riferimento non a un modo di pensare astrattamente erudito ma piuttosto a una filosofia che costituisce un tutt’uno con la vita e ne intercetta i problemi concreti. Questo atteggiamento montaigneano trae origine dall’educazione che il Nostro ricevette e che lo segnò per sempre. Per lui, come scrive Ferraguto, “educare un fanciullo significa sollecitarlo e non istruirlo, aprire la sua mente al mondo liberandola dai vincoli del sapere convenzionale e piegarla a una sapienza che, nello spirito dell’Umanesimo rinascimentale, è il frutto di una rielaborazione continua alla luce del dubbio, che non è negazione, ma pungolo per la costante ricerca della verità e per l’affermazione della libertà individuale”. Annoverato tra i maestri della coscienza laica europea, il cattolico Montaigne ha conosciuto un’enorme fortuna e ancora oggi i suoi Saggi continuano a essere letti e apprezzati. 

 

SCOPRI IL MONDO
Michel de Montaigne
Fazi, 168 pp., 15 euro

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