Il trionfo del cristianesimo
Il libro di Bart D. Ehrman, Carocci, 298 pp., 23 euro
Intorno all’anno Trenta i cristiani erano all’incirca venti. Verso l’anno Quattrocento se ne contavano una trentina di milioni. La limpidezza dei numeri ci pone di fronte a un evento che definire straordinario è poco. Una religione fiorita in una zona periferica dell’Impero romano, a lungo duramente perseguitata, non soltanto non scompare e non rimane confinata al rango di una piccola setta, ma conquista milioni di adepti fino a diventare il culto più praticato in occidente e a essere dichiarata la religione ufficiale dello stato. Nel libro, che reca l’eloquente sottotitolo Come una religione proibita ha conquistato il mondo, Bart D. Ehrman, docente presso l’Università della North Carolina, propone un’interessante e articolata risposta a questo che si presenta come un vero e proprio enigma storico, caratterizzato dalla forza dirompente del messaggio cristiano che, in condizioni apparentemente proibitive, riesce a conquistare la mente e il cuore di intere popolazioni. Innanzitutto, è opportuno prendere atto che l’autore, per sua stessa ammissione, non è interessato a stabilire la superiorità del cristianesimo rispetto alle altre religioni: la prospettiva che egli fa sua è quella dello storico che cerca di rendere ragione di un fenomeno di enorme portata, quale fu il trionfo del cristianesimo, da lui considerato “la più grande trasformazione culturale a cui il mondo abbia assistito”. Non casualmente, con una sorta di agnostica equidistanza, Ehrman, commentando la rapida diffusione della religione cristiana, parla esplicitamente di guadagni e di perdite, pur confermando una specie di innegabile stupore dinanzi a essa. Nei dieci capitoli in cui è suddiviso il volume, l’autore affronta numerosi argomenti, tra cui spiccano la conversione dell’imperatore Costantino (non senza motivo il libro comincia proprio dalla narrazione di questo evento che, in un certo senso, possiamo considerare conclusivo di un lungo percorso e che si dimostrò decisivo nella storia del cristianesimo), la figura e l’opera di san Paolo, “l’uomo da cui tutto ebbe inizio”, il monoteismo come elemento cruciale della diffusione della fede nel Vangelo, l’interpretazione e il valore dei miracoli, l’importanza dello spirito missionario dei credenti, le persecuzioni e la sconvolgente testimonianza dei martiri, la nascita della cultura ispirata alla Rivelazione e, in particolare, dell’apologetica. Rispetto alla mentalità dominante a quel tempo, i primi cristiani – ricorda Ehrman – “proponevano un sistema di valori e di princìpi alternativo. I loro principali esponenti predicavano una condotta basata sull’amore e sul servizio del prossimo. Nella loro ottica, non vi erano persone più importanti e persone meno importanti: tutti erano uguali davanti a Dio”.
Certo, spesso i cristiani non rispettarono il sistema di valori proposto da loro stessi, ma seppero emendarsi e predicare con rinnovata forza il Vangelo fino a farlo trionfare, “esercitando sulla società occidentale un influsso di incalcolabile portata”.
Bart D. Ehrman
Il trionfo del cristianesimo
Carocci, 298 pp., 23 euro
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