una fogliata di libri
Paolo e i filosofi
La recensione del libro di Tiziano Tosolini, Marietti1820, 176 pp., 16 euro
Nel capitolo diciassettesimo degli Atti degli Apostoli si legge che san Paolo, mentre si trovava ad Atene, si imbatté in “certi filosofi epicurei e stoici” che si misero a discutere con lui; rimanendo non molto favorevolmente impressionati dalla sua predicazione, lo invitarono a recarsi con loro all’Areòpago, ove avrebbe potuto esprimere con chiarezza la nuova dottrina di cui si faceva latore. L’Apostolo non si tirò indietro e annunciò senza timore la verità di Cristo: tra coloro che lo ascoltarono, molti rimasero delusi e se ne andarono; pochi altri, invece, “si unirono a lui e divennero credenti”.
A scandalizzare la maggioranza dell’uditorio fu l’affermazione paolina circa la resurrezione dei morti, una verità che può convincere soltanto coloro che accettano quella “stoltezza di Dio più sapiente degli uomini”, di cui proprio Paolo parla nella Prima Lettera ai Corinzi, e che gli ateniesi non erano certo inclini a riconoscere. Iniziato, dunque, nell’Atene di duemila anni fa, il confronto fra l’Apostolo delle genti e i filosofi è continuato nei secoli ed è giunto sino a noi, come ricorda con precisione Tiziano Tosolini in questo interessante lavoro che opportunamente viene aperto con un ampio riferimento a Friedrich Nietzsche, il moderno irriducibile “nemico” del cristianesimo, pronto, forse, a rispettare la figura di Gesù, ma aspramente critico proprio nei confronti di san Paolo, il quale, ai suoi occhi, si presenta come l’inventore di quel cristianesimo rancoroso e nemico della vita che ha gravemente intossicato l’uomo occidentale. Tuttavia, nonostante la condanna senza appello emessa da Nietzsche, il dialogo fra san Paolo e i filosofi non si è esaurito e Tosolini lo dimostra in modo esauriente, soffermandosi ad approfondire le posizioni di vari pensatori contemporanei che si sono misurati con gli scritti paolini.
Lungo le pagine del volume, l’autore, docente della Pontificia Università Gregoriana e direttore del Centro studi asiatico di Osaka, prende in esame, nell’ordine, i seguenti filosofi: Martin Heidegger, Jacob Taubes, Alain Badiou, Giorgio Agamben, Slavoj Žižek, Gianni Vattimo, Michel Foucault e Jacques Derrida. Di ognuno di loro mette in luce la prospettiva e la peculiarità del confronto intavolato con san Paolo. In tale contesto, emergono e vengono approfonditi alcuni fra gli argomenti principali della teologia paolina, tra i quali meritano una menzione particolare l’universalismo, il ruolo della legge, il tempo messianico, l’amore del prossimo e la kénosis. Secondo Tosolini, ad accomunare tutte le diverse posizioni è una scarsa attenzione al tema della resurrezione, che è assolutamente centrale nelle lettere di Paolo; e troppo spesso – afferma ancora l’autore – i vari pensatori commettono l’errore di estrapolare alcuni brani dal vasto corpus paolino, perdendo di vista l’interezza del messaggio in esso contenuto.
Ecco perché Tosolini dichiara di aver voluto ascoltare gli autori contemporanei, salvaguardando però, nel medesimo tempo, il genuino pensiero dell’Apostolo.
Tiziano Tosolini
Marietti1820, 176 pp., 16 euro