Sfidare il cielo - Le 24 partite che hanno fatto la storia

Piero Vietti

La recensione del libro di Marco Cattaneo (Rizzoli, 310 pp., 16 euro)

Non bisogna farsi ingannare dal passo della scrittura di Marco Cattaneo: se a prima vista Sfidare il cielo sembra un libro per ragazzi, a una lettura attenta risulta essere molto di più. “Le 24 partite che hanno fatto la storia” sono altrettanti racconti che si possono leggere a ogni età, perché hanno la grazia di intrattenere e far conoscere episodi che molti di noi non conoscono. L’idea è semplice: narrare ventiquattro match che si sono giocati tra il 30 novembre 1872 e l’11 luglio 2018 per ricordare ai lettori che il calcio non è soltanto un gioco, un passatempo grazie al quale per novanta minuti usciamo dalla realtà per concentrarci soltanto sui ventidue giocatori in campo, il nostro tifo, le nostre speranze di vittoria, le nostre paure di vedere sconfitti i colori per cui batte il nostro cuore. Il calcio è analogia della vita, lo sappiamo, e c’entra con la storia molto più di quello che possiamo immaginare. Cattaneo, giornalista e conduttore di Sky Sport, autore del primo quiz televisivo a tema sportivo della storia della tv italiana e scrittore con Alessandro Costacurta della serie di libri per ragazzi “Zio Billy e i suoi amici”, ha scelto partite note e meno note per coprire un secolo e mezzo della nostra storia: c’è Dinamo Zagabria-Stella Rossa Belgrado del 13 maggio 1990, ma anche uno dei pochi pareggi del Grande Torino, contro la Triestina nel 1948. C’è la prima sfida tra Nazionali di sempre, Scozia-Inghilterra del 1872 (no spoiler sul risultato finale), il primo scudetto assegnato in Italia nel 1898, tutto in un giorno, un Inter-Genoa del 1915 mentre fuori dallo stadio l’Italia sta per entrare in guerra, il Real Madrid di Di Stefano che vince la Coppa Campioni, il Manchester United campione d’Europa dieci anni dopo l’incidente aereo di Monaco. Ogni storia occupa poche pagine, e quasi sempre è raccontata dal punto di vista particolare di un personaggio laterale, meglio se bambino, che si trova spettatore di queste partite che per la maggior parte hanno segnato la storia del calcio, ma loro malgrado si sono trovate a intrecciarsi e impastarsi con la Storia che scorreva loro accanto. In tempi di battaglie per i diritti spesso combattute con slogan politicamente corretti, Cattaneo riesce a toccare temi delicati senza cadere nella retorica. Non si ha quasi mai la sensazione che l’autore ci stia facendo una lezione sull’antirazzismo, le dittature, l’inclusione: racconta storie che sorpassano la teoria ed entrano nella carne del problema. Sceglie episodi simbolici e giocatori il cui nome è legato anche a certe cause (è il caso di Lilian Thuram) per accompagnarci al punto.

 

Quanti ricordano che l’11 settembre 2001 si giocava Roma-Real Madrid di Champions League? Certamente pochissimi, eppure mentre il mondo cambiava per sempre succedeva anche quello. Ritrovarlo nel racconto di Anita e suo padre che quel giorno erano allo stadio ci permette di fare memoria. E ricordarci che il calcio c’entra con tutto.

 

P. S. In cauda venenum, come si dice. Cattaneo ha studiato molto per scrivere questo libro, e si vede. Forse si è fatto prendere un po’ troppo dal realismo: su 24 partite scelte, ben tre vedono protagonista il Torino. In nessuna i granata vincono. Attualissimo.

 

Marco Cattaneo
Sfidare il cielo - Le 24 partite che hanno fatto la storia
Rizzoli, 310 pp., 16 euro

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  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.