L'ombra del fuoco

Andrea Frateff-Gianni

La recensione del libro di Hervé Le Corre (Edizioni e/o, 491 pp., 19 euro)

E’ la primavera del 1871. Dopo la sconfitta a Sedan, Parigi, in rotta con le umilianti scelte del governo francese, rifiuta di arrendersi ai prussiani. I soldati fraternizzano con il popolo e fucilano i loro generali. Sono occupate caserme, prefetture e la sede del municipio. Il 18 marzo, una bandiera rossa si alza sull’Hotel de Ville. Viene proclamata la Comune, un’esperienza rivoluzionaria di autogoverno cittadino di stampo anarco-socialista che sopravviverà 72 giorni. Resisterà, tra le barricate, in una città presa d’assalto dall’esercito repubblicano, nel frattempo ritiratosi a Versailles. La macelleria fratricida si concluderà con quella che è passata alla storia come “la Semaine sanglante”, dal 21 al 28 maggio, in cui, nonostante una disperata difesa, i parigini – investiti da un diluvio di fuoco e sangue – soccomberanno sotto gli attacchi delle truppe regolari francesi, entrate in città con l’artiglieria pesante e con un esercito composto da un numero di uomini venti volte superiore.

 

E’ questo il contesto in cui si svolgono le vicende raccontate nell’ultimo lavoro di Hervé Le Corre, intitolato L’ombra del fuoco; un libro a metà tra il romanzo storico e il noir, che prenderà il lettore per mano, portandolo per le strade di una Parigi devastata dalle bombe costringendolo a perdersi, in un misterioso dedalo di storie raccapriccianti e di indagini criminali dense di sevizie. La Comune è il teatro ideale per un super cast di personaggi che, nell’impunità del tumulto e sopraffatti dal rumore delle granate, lotteranno in mezzo al caos, si perderanno, cadranno e annegheranno. Nel romanzo troveremo mostri, rapimenti, stupri e pornografia. E ancora: storie d’amore, inseguimenti, scontri e incendi.

 

Scritto con furiosa violenza, L’ombra del fuoco è un libro che profuma di morte e polvere da sparo, in cui i cattivi sono tremendi e i buoni si battono allo stremo delle forze mentre alle loro spalle naufraga, in mezzo al massacro, l’utopia del sogno rivoluzionario. Centrale appare essere inoltre il grandioso tema narrativo della sconfitta, come se Le Corre si muovesse dal particolare al generale per raccontare, attraverso i tumultuosi giorni della Parigi in rivolta, l’intera storia del suo paese, vittima ancora oggi di un profondo disagio sociale. Un romanzo che, ancora una volta, conferma le formidabili doti da scrittore di questo professore di liceo in pensione diventato ultimamente uno degli autori di noir più apprezzati in Francia.

 

Hervé Le Corre
L'ombra del fuoco
Edizioni e/o, 491 pp., 19 euro

 

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