Una fogliata di libri
Casa è dove fa male
La recensione del libro di Massimo Cuomo (Edizioni e/o, 186 pp., 16,50 euro)
Abitano a una porta di distanza, eppure dei nostri dirimpettai non sappiamo niente. Uno spioncino ci separa dalla vita degli altri, la tiene nascosta, segreta. Negli androni dei palazzi riecheggiano rumori e odori, piedi che sbattono, urla di gioia e di dolore, frammenti di discorsi, stoviglie nelle ore dei pasti, un nome impresso sul campanello davanti alla porta d’ingresso, brusii di sottofondo che non spiegano niente di ciò che accade dentro. Nella periferia di Mestre, un palazzo e sette appartamenti abitati da famiglie, uomini soli, coppie invecchiate, madri e figlie, persino una colonia di topi, offre spunti letterari e materiali per una riflessione ironica sulle relazioni interpersonali.
Gli uomini e le donne sono animali sociali e si portano dentro segreti, perversioni e ferite inconfessabili a chiunque, persino alle persone con cui si addormentano da una vita. Nel condominio di Mestre abita il dottor Tommaso Sbroglio, medico della mutua che ha abbandonato professione, moglie e vita precedente dopo essersi invaghito di Monia, una ragazza dal corpo fresco e vitale che ogni tanto gli fa visita per assecondare i suoi desideri erotici. Da quando si sono incontrati, Sbroglio la aspetta giorno e notte nudo, “per non scordare che si trova dentro un appartamento vuoto dentro una vita vuota soltanto perché lei li riempia di sé”. Ci sono Gigio Chinellato e consorte, 277 chili in due, che vivono in una casa in cui lo zucchero è ovunque, c’è il signor Schirru che da quando è stato abbandonato dalla moglie cerca di condurre un’esistenza meccanica, in cui ogni pensiero autonomo è ridotto al minimo, così come le decisioni da prendere. Eppure, pur cercando di interferire il meno possibile, mantenendo stabili e distanti rapporti di buon vicinato, “le traiettorie delle vite degli altri scivolano sopra le vite degli altri, fino a determinarle”.
E così pettegolezzi, segreti adocchiati dallo spioncino, tradimenti, incontri casuali che diventano determinanti. Una signora madre devota ottiene l’umiliazione che stava aspettando da una vita dal proprio dirimpettaio, una figlia cresciuta all’ombra della madre grazie al proprio vicino bizzarro si libera delle impalcature costruite da chi l’ha messa al mondo e ottiene una rivincita, smette di essere figlia e diventa donna. Succede tutto in qualche manciata di metri quadri, incontri, amori, confusione e abbandono. A volte non è necessario uscire dal portone del proprio palazzo per rendersi conto che la vita, per distillare dolcezza, deve ferirsi, sanguinare.
Massimo Cuomo
Casa è dove fa male
Edizioni e/o, 186 p., 16,50 euro
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