Ancora fede sulla terra? In cosa credere ancora
La recensione del libro di Roberto De Odorico, Nova Millennium Romae, 342 pp., 15 euro
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”: riportate dall’evangelista Luca, queste parole di Gesù non possono non provocare un forte turbamento. Certo, gli esegeti suggeriscono di non interpretarle in senso negativo e pessimistico, bensì come una esortazione rivolta ai credenti a rimanere saldi nella fede anche quando le difficoltà e le delusioni tendono a smorzare ogni entusiasmo. Tuttavia, non c’è dubbio che quella drammatica domanda continui a inquietare gli animi dei cristiani, che, oggi come duemila anni fa, appaiono insidiati da non pochi dubbi e timori.
Di tale situazione si è fatto interprete don Roberto De Odorico, rettore del Pontificium Collegium Lateranense, che sicuramente non ha scelto a caso il titolo di questo suo interessante volume che riecheggia proprio l’espressione evangelica a cui si è accennato, lasciando al sottotitolo il compito di avvertire il lettore del fatto che nel libro troverà anche un solido e ben argomentato tentativo di offrire una risposta a quell’inquietante domanda. Nella prima parte del testo, per affrontare la questione della presenza della fede nel mondo di oggi, De Odorico si fa aiutare da due filosofi: Charles Taylor, che ha proposto un’interessante analisi di quella che egli definisce età secolare, e Jürgen Habermas che, a sua volta, ha tentato di fare un passo ulteriore, discutendo di età post secolare. Inoltre, l’autore ritiene opportuno andare a cercare un contributo significativo nella grande tradizione del cristianesimo ortodosso provato da settant’anni di ateismo comunista, e afferma che proprio da quella secolare tradizione potrà giungere un segno di speranza per l’occidente.
La seconda parte del volume – la più importante per ammissione dello stesso De Odorico – è “dedicata ai fondamenti necessari, ai punti fermi da recuperare e tenere sempre vivi per rendere possibile la fede nella modernità”. A tale riguardo, l’autore pone al primo posto il riconoscimento di Cristo quale culmine della storia umana e l’adesione al Vangelo che si concretizza in una relazione personale con Lui, nutrita da una vita spirituale che non scende a patti con il peccato.
Dove potrà (ri)nascere e crescere una siffatta fede cristiana? De Odorico risponde con grande sicurezza e individua nella famiglia “il luogo privilegiato per l’evangelizzazione che scende nelle profondità della vita”, convinto com’è che “la famiglia resta, dopo la Vergine Maria, l’invenzione più bella di Dio, da curare e coltivare con amore”.
Ancora fede sulla terra? In cosa credere ancora
Roberto De Odorico
Nova Millennium Romae, 342 pp., 15 euro
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