Il calamaro gigante
La recensione del libro di Fabio Genovesi, Feltrinelli, 144 pp., 14 euro
Un antico detto marinaresco dice: chi è in mare naviga, chi è in terra giudica. Gli scrittori sono in mare. Navigano, talvolta annegano. Via da queste sponde, lontano sulle onde. Fabio Genovesi è uno scrittore di mare, uno scrittore marinaio, di fianco al mare ci è nato, sul e dal mare ha scritto sempre, essendo stanziale, da sempre a Forte dei Marmi. Anche quello su Pantani era un libro permeato dell’idea marina che ha della letteratura e che ha spiegato, in modo esplicito e fiabesco, in questo suo ultimo lavoro, Il calamaro gigante, sulla cui quarta di copertina è scritto: del mare non sappiamo niente ma ci illudiamo del contrario. E’ vero. Ed è il punto della letteratura su cui scrittori e lettori s’incontrano e scontrano.
E infatti questo è un libro sulla letteratura. E nasce da una rabbia che Genovesi spiega in molte pagine: l’urto che gli provoca il modo in cui sottovalutiamo le storie, le svincoliamo dalla realtà come se non ne facessero parte, il modo in cui ci teniamo al riparo, ci teniamo sulla terraferma, non navighiamo, vediamo ma non osserviamo, vogliamo il sapere ma non ci incarichiamo della ricerca, vogliamo riconoscerci anziché trasformarci, vogliamo la trasparenza anziché gli abissi. Non crediamo alle “creature troppo favolose”: le chiamiamo mostri. Sfrondiamo le storie del loro mistero e così, di un calamaro gigante, che le navi le affondava per via della sua enormità, “senza cattiverie e senza accorgersene”, abbiamo fatto un crudele assassino, una spietata creatura delle tenebre – niente mostra il nostro egocentrismo più della narrazione negativa del creato: pensandoci al suo centro, deduciamo che tutto ciò che di male ci succede sia conseguenza di una ostilità.
Intorno a un calamaro, la storia di questa favola meravigliosa si annoda per prendere poi il largo. La trama dice degli uomini che si sono avventurati alla sua ricerca, perdendosi e ritrovandosi nel suo incantesimo. Parallelamente, Genovesi racconta la storia delle persone che vivono intorno al bambino che racconta le avventure di questi uomini: la nonna, un fantasma, una compagna di classe. Perché i protagonisti delle storie li abbiamo intorno, la letteratura ci vive intorno, anzi addosso, e si fa con l’attenzione verso tutto, tutti.
Siete innamorati, scrive Genovesi con la sua voce di bambino e di pirata, se avete sempre voglia di raccontare al vostro amato una storia, e se per lui o lei trasformate tutto quello che vedete in una storia: un calamaro al supermercato, i calzini di un collega, vostra nonna, uno sconosciuto sul treno.
IL CALAMARO GIGANTE
Fabio Genovesi,
Feltrinelli, 144 pp., 14 euro