Il mare degli dei. Guida mitologica alle isole della Grecia
La recensione del libro di Giulio Guidorizzi e Silvia Romani, Raffaello Cortina, 299 pp., 20 euro
"Quasi contemporaneamente al loro primo contatto con esso, i Greci sentirono il mare greco in quella straordinariamente intima fusione con la terraferma e con le isole, che in seguito, verso sud e specialmente sulla costa orientale della madrepatria e quella occidentale dell’Asia Minore, determinò una volta per tutte l’esistenza greca, tanto pratica che spirituale”. Queste parole di Paula Philippson, la studiosa svedese che dedicò la vita alla ricerca sulle origini e sulle forme del mito greco, diventano di evidente concretezza nel percorrere il viaggio proposto da Giulio Guidorizzi e Silvia Romani attraverso il “mare degli dèi”, alla scoperta della trama di racconti e miti che unisce tutte le isole che compongono quella “nazione arcipelago” che è la Grecia.
Isole celeberrime come Santorini o Itaca, isole più segrete, come Lemno e Sciro, isole che assomigliano a sogni inafferrabili, come Delo, isole-mondo come Lesbo e Rodi, isole come Ikaria o Nasso, che fin dal nome evocano i miti all’origine dell’occidente. Tutte cariche di bellezza, perché il mare greco è “forse il più bello del mondo”, e cariche di storia, perché la storia di ciò che chiamiamo Europa, delle sue idee e del suo immaginario, è cominciata qui. Il bello di questa “guida mitologica alle isole della Grecia” – arricchita da un bell’apparato fotografico e dai disegni di Michele Tranquillini che danno alla guida un sapore di portolano – è precisamente la capacità di mostrarci, isola dopo isola, racconto dopo racconto, l’intreccio stretto tra immaginazione e realtà che ancora oggi può rendere unico un viaggio in Grecia.
C’è una precisa sensazione, riservata a chi sappia guardare al suo mare costellato di isole con occhi disponibili e ben aperti, ed è quella grazie alla quale, in certe mattine limpide, Alberto Savinio “vedeva” sfrecciare il divino Hermes nel cielo della natìa Atene, “città della civetta”. Anche noi, condotti con sapienza da un approdo all’altro, scopriamo storie che sanno “di sale, di meltemi e di spume bianche”, ci imbattiamo in dèi e semidei e mortali illustri e animali fantastici, che ci appaiono subito familiari. Capiamo, per esempio, come mai i greci che ballano il sirtos, la danza che conosciamo oggi come sirtaki, conservano un’espressione seria e concentrata. Quella danza è il ricordo dell’uscita dal labirinto, e il fazzoletto tenuto in mano dal primo dei danzatori è ciò che rimane del filo di Arianna, colei che guidò Teseo verso la salvezza dopo l’uccisione del Minotauro.
Il mare degli dei. Guida mitologica alle isole della Grecia
Giulio Guidorizzi e Silvia Romani
Raffaello Cortina, 299 pp., 20 euro
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