Una fogliata di libri
Alessandro Magno
La recensione del libro di Anthony Everitt. Hoepli, 408 pp., 27,90 euro
Anthony Everitt non è antichista di professione, dato che come attività principale insegna Arti dello spettacolo in svariate università inglesi; ma per la civiltà antica ha una passione profonda, che lo ha condotto a scrivere già diverse opere sul mondo greco e romano. Ora la sua curiosità lo ha portato raccontare la vicenda di una delle figure più celebri di quei tempi; anche perché, osserva, come spesso accade ai grandi personaggi storici, ogni epoca tende a farne un ritratto a propria immagine. Così la prima metà del XX secolo ha conosciuto l’Alessandro di William Tarn, “il prototipo del gentiluomo inglese che seguiva le regole, credeva nell’‘unità degli esseri umani’ e che, se fosse stato vivo, avrebbe contribuito a fondare la Società delle Nazioni”, mentre per il massimo studioso del Macedone del secondo Dopoguerra, Ernst Badian, “Alessandro rappresentava il dittatore totalitario, un Hitler o uno Stalin dell’età classica”. Ricostruzioni unilaterali, va da sé; e allora Everitt prova a riprendere in mano tutte le fonti e a ricavarne un ritratto più equilibrato.
E in effetti da queste pagine esce un personaggio sfaccettato e complesso. Da un lato, le radici di Alessandro affondano nella tradizione macedone, con le lotte di potere che contemplano tranquillamente l’eliminazione di padri, fratelli, figli; da un altro, il suo precettore è stato Aristotele, che gli ha insegnato la via della saggezza e dell’importanza del consenso nell’arte del governo; da un altro ancora, il giovane guerriero si è nutrito della mitologia greca, si ritiene discendente di Eracle e sogna di far rivivere l’eroismo di Achille. E quando sbarca in Asia per invadere le terre del Gran Re, lo fa per riprendere le fila delle guerre persiane di quasi due secoli prima. Man mano che avanza, però, si trova a fare i conti con la realtà, capisce che per consolidare le conquiste ha bisogno della collaborazione dei potenti locali, sempre più li coopta nell’esercito e nella propria cerchia; in questo modo però si inimica molti dei suoi antichi seguaci, che lo accusano di cedere ai costumi dei “barbari”. Così il sovrano si trova a reinventare di giorno in giorno nuovi punti di equilibrio fra greci e persiani, fra amici e traditori, fra vendetta e clemenza, fra il coraggio – che lo porterebbe a combattere sempre in prima fila – e la prudenza, fra l’ambizione smisurata e le dure necessità della logistica e così via. Una storia restituita insomma ai mille condizionamenti e imprevisti che segnano le vicende umane.
Alessandro Magno
Anthony Everitt
Hoepli, 408 pp., 27,90 euro
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