Una Fogliata di libri
Giorni felici
La recensione del libro di Brigitte Riebe. Fazi, 402 pp., 18,50 euro
E’ da pochi giorni in libreria, con una copertina degna di nota, il secondo capitolo della trilogia sulle sorelle Talheim, nate dalla fantasia della scrittrice tedesca Brigitte Riebe. E’ il 1952, le giovani e brillanti imprenditrici hanno rilanciato i Grandi Magazzini che portano il loro nome e che si affacciano sul Ku’Damm, uno dei viali più importanti ed eleganti di Berlino. L’ombra della guerra incombe nella memoria come un macigno, ma la vita – nonostante tutto – è più forte.
Il primo romanzo si era concluso su passerelle di fortuna in mezzo alle macerie, adesso nel palazzo sfavillante di luci e colori sembra di sentire il fruscio di gonne e sottogonne al passo sinuoso delle modelle e di pare altresì di vedere le vetrine illuminate sulla Straße mentre la voce argentina di Silvie ai microfoni della Rias, la stazione radio statunitense a Berlino, dà spazio ai viaggiatori provenienti dalla Germania dell’est. E’ lei di scena in questa stagione, insieme a Oskar, il suo gemello, nel quale il padre aveva riposto ogni speranza fino al momento in cui s’era rassegnato: non c’erano più speranze da nutrire verso di lui. Silvie no, lei riusciva sentire che era vivo e che un giorno sarebbe tornato dal fronte orientale.
Brigitte Rike, racconta con leggerezza i drammi collettivi personali avvolgendoli con il velo della quotidianità. Con scrittura fluida e generosa, alterna l’analisi storica alle vicende reali dei personaggi, facendo sì che emotività e intrigo amoroso prendano il sopravvento. Intreccia le vicende brutali ai successi cinematografici applauditi ai Festival di Cannes e di Venezia e i red carpet fanno da contraltare alle rappresaglie del Sed, il partito egemone della Repubblica democratica tedesca. Grazie al successo dei Grandi Magazzini dovuto al boom postbellico, l’economia di casa Talheim è nuovamente solida, Rike – la sorella maggiore e vera artefice della rinascita della famiglia – partorisce due gemelli, Oskar compie scelte incaute e Silvie si innamora di Wanja Krahl, un giovane e promettente attore, uomo misterioso “che nonostante la giovane età sembra portarsi dentro la rabbia, il dolore e la nostalgia di una generazione perduta”. Poi, la storia cambia improvvisamente rotta, lasciando il lettore con il fiato sospeso. E’ un continuo scavare nel profondo dei sentimenti, toccare le corde profonde dell’animo umano. In esergo, la massima di Nietzsche “Vivi la vita come una danza” diventa il leit motiv di Silvie costretta a scelte coraggiose e spesso obbligate.vTutta la trilogia è un nitido affresco sociale di quegli anni, omaggio alla tenacia e alla resilienza delle donne.
Brigitte Riebe
Giorni felici
Fazi, 402 pp., 18,50 euro
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