L'esercizio della filosofia. Per una vitale incertezza
La recensione del libro di Lucio Saviani, Moretti & Vitali, 166 pp., 18 euro
Con L’esercizio della filosofia, Lucio Saviani, nato a Caserta nel 1960, voce tra le più interessanti dell’odierno pensiero ermeneutico italiano, porta a termine una trilogia le cui tappe precedenti sono rappresentate da Il limite e la scrittura del 2011 e Ludus mundi. Idea della filosofia del 2016. La vera protagonista di questo percorso, come risulta evidente fino dai titoli dei libri che abbiamo sopra ricordato, è la filosofia, e dunque il lettore si trova di fronte a un filosofo che si interroga sulla filosofia stessa; esercizio, questo, certamente non nuovo nel contesto della storia del pensiero occidentale e tuttavia di basilare importanza, compiuto dall’autore con particolare acutezza. Saviani, che non nasconde il suo debito teoretico nei confronti di Vladimir Jankélévitc, l’importante pensatore francese vissuto fra il 1903 e il 1985, ritiene che la filosofia sia caratterizzata dal limite e dalla finitezza, dal dubbio e dalla tolleranza dell’incertezza, dalla perplessità e dall’esitazione. Per comprendere quale sia il messaggio contenuto nel libro, si rivelano particolarmente utili le seguenti considerazioni espresse da Saviani nel corso di una recente intervista: “Il dis-senso è dunque il senso stesso della filosofia, del suo discorso. Esperienza vissuta di dissidio, tolleranza dell’incertezza ed esercizio del dubbio: una prospettiva di permanente, sistematica revisione dei codici interni a una data cultura. Soprattutto in tempi di crisi, di fondamentalismi, di conformistica volontà di piacere (i social e la conta dei like…) e ricerca del consenso, il dissenso andrebbe inteso come la postura stessa della filosofia e del suo esercizio. La postura filosofica, capace di sostenere un attrito”. Una volta lette queste parole, non appare casuale che all’inizio del volume venga ricordata la figura di Socrate, il maestro dell’ironia e del dubbio, della domanda e del dialogo. E altrettanto chiaro si presenta il richiamo a Platone, che paragonò la vita del filosofo a quella dell’asceta, votato alla fatica del pensiero, al costante allenamento della mente, e alla ricerca incessante. Il libro contiene il poemetto “Orfeo, un cantante”, opera dello scrittore, poeta e paroliere Pasquale Panella, noto, fra l’altro, per aver scritto i testi di alcune canzoni di Lucio Battisti. Da vari anni Saviani e Panella collaborano, offrendo un’interessante testimonianza del fatto che spesso il sapere autentico nasce dall’incontro fra le diverse espressioni dello spirito.
L’esercizio della filosofia. Per una vitale incertezza
Lucio Saviani
Moretti & Vitali, 166 pp., 18 euro