Una Fogliata di libri
Heaven
La recensione del libro di Kawakami Mieko, Edizioni e/o, 252 pp., 17 euro
Ripetersi, dopo il successo di Seni e uova, non era un’impresa da poco. Eppure, la scrittrice nipponica Kawakami Mieko ci è riuscita. Heaven – il secondo romanzo edito da Edizioni e/o (tradotto da Gianluca Coci), già premiato in patria – racconta la brutalità del bullismo scolastico senza indorare la pillola al lettore.
La vittima è un ragazzo, lo chiamano Occhi storti, con quella spigolosità che tutti noi abbiamo in qualche misura assaggiato durante gli anni passati sui banchi. Una scialuppa gli viene lanciata da una compagna, Kojima, anche lei vittima di molestie per via del suo aspetto sciatto e trasandato. Eccoli, sono come due sopravvissuti su un’isola deserta, due capri espiatori che si tendono la mano fra reciproche incertezze.
La storia scorre con una prosa estremamente piana e senza sbavature, seguendo la resistenza del ragazzo e leggendolo si ha la netta sensazione che questo libro – pubblicato dodici anni fa in patria – abbia di fatto aperto gli occhi al pubblico nipponico sul bullismo scolastico e alle sue ricadute che si ripercuotono sull’animo fragile dei ragazzi.
E intanto, Mieko – scrittrice e poetessa, nata nel 1976 a Osaka – descrive scene di violenza e umiliazioni inferte dai bulli, insulti e sputi scagliati sulle vittime pressoché inerti e trincerate nel silenzio, lanciando poi sprazzi di luce nei dialoghi, nei confronti senza rete di protezione fra Occhi storti e Kojima.
Mieko ci conduce per mano dentro la storia, non ci risparmia nulla dei soprusi inferti da Nakajima e Momose, i due bulli che dovrebbero apparirci come demoni e invece sono dei miserabili, capaci solo di infliggere dolore con ogni pretesto, ribadendo come la violenza sia una livella sociale, equa e spregevole. Al contempo, l’autrice dimostra come le grandi domande sul nostro posto nel mondo, sul significato stesso dell’esistenza, sovente germoglino durante l’adolescenza, nel corso della sua rivoluzione che mette sottosopra e contesta aspramente i punti di riferimento famigliari. Le cose accadono – sembra dirci l’autrice – e i ragazzi le inseguono, ne cercano il nesso, si interrogano, tanto che il protagonista – volutamente resterà senza nome – si chiede: “Ma tutto questo è reale?”. C’è ancora spazio per la bellezza? Quando finiranno i supplizi, quando verranno puniti i colpevoli o quando troveranno nuove vittime? Perché nessuno accorre? Mieko ci consegna un libro deliziosamente doloroso, ribadendo ancora il valore universale della narrativa.
Heaven
Kawakami Mieko
Edizioni e/o, 252 pp., 17 euro
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