Mourinho. Tutte le sfide, le lotte e i successi dello Special One
La recensione del libro diBur, 368 pp. 16 euro
Con José Mourinho è andata più o meno sempre così: chi teneva per la squadra che lo aveva in panchina lo adorava, tutti gli altri lo detestavano cordialmente. Questo almeno sino a quando ha guidato solo un club per nazione: dal Porto al Chelsea, dall’Inter al Real Madrid. E vinceva. Poi ha firmato per il Manchester United e il Tottenham e ora per la Roma. E di vittorie ne ha ottenute sempre meno. E così tutto si è complicato: la divisione tra estimatori e detrattori è meno facile da individuare. Mai facile avere a che fare, per un tifoso, con un tecnico come Mourinho. Troppo vincente ed esuberante, troppo spaccone e raffinato. Troppo e basta. È un mondo, Mou. Un universo che sembra caotico, ma caotico non è. Anzi. Robert Beasley lo spiega bene in Mourinho. Tutte le sfide, le lotte e i successi dello Special One. E non era facile farlo. Perché, da fuori, c’è sempre il rischio di banalizzare una persona non banale.
È pure questa una semplice etichetta. Beasley dell’esterno se ne frega, sa benissimo che quello che la maggioranza vede potrebbe essere diverso da ciò che sembra. E allora rimesta ricordi, li rimette in fila, li fa racconto. Il racconto del Mourinho allenatore che si somma a quello del Mourinho non allenatore, ma uomo comune. Quello di Beasley è un viaggio calcistico e umano al seguito e all’interno di uno dei più vincenti allenatori degli ultimi decenni. Un percorso che non è basato fortunatamente sulla psicologia spicciola. Non c’è analisi, solo racconto. E questo è un bene perché di pseudo psicanalisi di Mou, tra libri, radio e tv ce ne sono state troppe. Qui, no. Solo calcio, tanto calcio, “dannatamente calcio” a dirla con il portoghese dopo uno dei primi successi al Porto. Un viaggio che parte dalla prima esperienza al Chelsea e che attraversa l’Europa tra grandi successi e grandi sconfitte che tratteggia la personalità di un uomo che si è autodefinito Special One e che un po’ speciale lo è davvero, perché capace, al di là dell’autoesaltazione personale, di essere riuscito a creare una corrispondenza di amorosi sensi con milioni di tifosi. Vincendo, certo. E questo è facile. Ma riuscendo a mantenerla anche dopo momenti difficili e fallimenti sportivi. E questo è molto più difficile. Ne viene fuori una versione aggiornata dell’Herrera di Peppino Prisco: “Helenio si può discutere, ma lo si discute tenendo bene in mente che con i profeti non sempre ci si intende e quasi mai noi abbiamo veramente ragione”. Ma con molta meno devozione fideistica. (Giovanni Battistuzzi)
Mourinho. Tutte le sfide, le lotte e i successi dello Special One
Robert Beasley
Bur, 368 pp. 16 euro
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