Una fogliata di libri
Miracoli
La recensione del libro di Anna Beecher, Edizioni Atlantide, 240 pp., 24 euro
Se avessimo delle domande sul destino o sulla casualità di ciò che ci succede, dove dovremmo cercare le possibili soluzioni? Oriana Fallaci diceva che l’unica cosa da fare era porsi in ascolto verso il passato della nostra esistenza, e lì cercare le risposte con cui sarebbe giusto morire. Anche non morendo, però, può capitare di chiedersi chi o che cosa abbia contribuito al mosaico di cellule che si muove nel mondo chiamandosi noi. In Miracoli (Edizioni Atlantide) la scrittrice inglese Anna Beecher compie un’indagine nella spirale del tempo, e lo fa aprendo delle finestre su una serie di vite il cui concatenarsi ha portato alla nascita di un ragazzo che a un certo punto si ammala di tumore.
Siamo a Londra, e Joe ha una sorella più piccola di nome Emily che fa da voce narrante al romanzo e nel farlo si rivolge sempre a lui. Il libro è un lungo tu: tu Joe. E in quella seconda persona singolare noi lettori osserviamo la loro famiglia, la malattia, il loro stare uniti e volersi bene, la vita di questo ragazzo che avrebbe potuto essere un grande violinista e invece è un malato terminale. Come si fa ad accettare di diventare più vecchi del proprio fratello maggiore? Emily non lo sa, perciò aspetta quel futuro dicendosi che il futuro ci accade anche mentre dormiamo, e che la felicità è capace di tornare: starà ad attenderci intatta, un domani, al di là del dolore. Oltre a Emily e Joe, Anna Beecher ci porta a conoscere Edward ed Eleanor, ovvero i nonni di Emily e Joe, ma non da nonni: molto prima.
È un bel modo per ricordarci che ogni persona fondamentale della nostra vita, prima di essere qualcosa per noi, è stata innanzitutto una persona a sé. I nostri genitori non sono solo i nostri genitori, e nemmeno i nostri nonni. Hanno amato, sofferto, odiato, fatto del male o del bene, anche in un tempo in cui noi eravamo solo un’ipotesi o neppure quello. E nelle vite prima della nostra possono esserci persino le risposte alle domande che dobbiamo ancora porci. Forse qualcuno ha già affrontato le stesse paure, o nascosto segreti che non conosceremo mai. Che strana cosa è la vita, che cosa bella, anche quando si muore, sembra dirci questa giovane scrittrice di teatro, qui al suo esordio nella narrativa. L’abilità di Anna Beecher nel raccontare il luminoso invisibile delle emozioni ha del prodigioso. Siamo tutti in attesa di un miracolo, ma quel che sembra dirci lei è che anche quando il miracolo non arriva, non siamo soli: abbiamo noi stessi, abbiamo chi ci ama, e abbiamo la miriade di vite che ci portiamo dentro e che proseguirà anche senza di noi (ma sapendo che noi ci siamo stati).
Anna Beecher
Miracoli
Edizioni Atlantide, 240 pp., 24 euro
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