una fogliata di libri
Mappa immaginaria della poesia italiana
La recensione del libro di Laura Pugno, il Saggiatore, 248 pp., 23 euro
Se già negli anni 70 Alfonso Berardinelli definiva la poesia come “un astro esploso”, ossia come un universo in espansione composto da una sempre più grande quantità di autori di cui era difficile avere una visione d’insieme, tale affermazione è oggi ancor più valida. A differenza del romanzo infatti, in grado tuttora di animare le sale dei festival e suscitare personalità note al grande pubblico, la poesia contemporanea non gode di visibilità e partecipazione, si muove in larga parte al di fuori della grande editoria e spesso si riduce a materia di studio accademico, nonostante sia, in verità, una comunità in buona salute, prolifica (forse fin troppo) e attiva nel dibattito letterario.
Eppure, al di là di qualche noto decano (De Angelis, Valduga, Cavalli, Buffoni …), le personalità che animano oggi la poesia e i discorsi attorno a essa sono per lo più ignote al di fuori della bolla di chi scrive e legge poesia. Ma chi sono questi poeti? E’ possibile tracciarne un quadro?
Ci ha provato Laura Pugno dando vita a un testo il cui scopo, più che esaminare le singole poetiche o identificare un canone, è illustrare i rapporti e le “correnti” che vivificano il genere identificando “un’area di ricerca poetica che si apre alla discussione e al giudizio perché è nel pieno della propria maturità artistica”. Così tra i 99 poeti selezionati e mappati compaiono essenzialmente le generazioni mediane, scartando i giovanissimi e gli autori già affermati. Per ognuno di essi, una “giuria” di addetti ai lavori ha poi individuato sette parametri (corrispondenti a sette tendenze della poesia contemporanea) a cui assegnare un valore da uno a dieci. In questo modo i poeti possono essere raggruppati in insiemi di affinità o distanza poetica per poi essere posizionati graficamente su una mappa.
Pugno, dopo aver coordinato i lavori sulla selezione dei poeti e sull’attribuzione dei punteggi, si è affidata a esperti di informatica, machine learning, computazione, archivistica e altro, producendo non una, ma molte mappe in grado di fornire spunti per considerazioni diverse a partire dagli stessi dati, mentre due saggi, di Gianluigi Simonetti e Matteo Meschiari, chiosano e corroborano il testo, riflettendo da un lato sul carattere tanto precario quanto necessario della mappatura di un genere che reclama di essere conosciuto e letto, dall’altro sulla naturale inclinazione umana a sfruttare le mappe per creare nuovi percorsi conoscitivi, ribadendo l’obiettivo di questa operazione.
Mappa immaginaria della poesia italiana
Laura Pugno
il Saggiatore, 248 pp., 23 euro
Una fogliata di libri