una fogliata di libri
Città in fiamme
La recensione del libro di Don Winslow, HarperCollins, 398 pp., 22 euro
Dedicato ai morti della pandemia, Città in fiamme è il primo episodio di una trilogia che, forse, sarà l’ultimo lavoro di narrativa di Don Winslow, probabilmente l’autore di crime più quotato al mondo. Winslow, infatti, ha recentemente dichiarato che abbandonerà la letteratura per dedicarsi a tempo pieno a combattere l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, definito dallo scrittore, in una intervista a Esquire, “un gangster molto simile a un boss della mafia che se fosse narrato nel Padrino sarebbe uguale a Fredo”. Winslow, che nella vita ha fatto oltre al romanziere di successo anche l’investigatore privato e la guida di safari e che James Ellroy ha paragonato a Tolstoj (definendolo “l’autore del Guerra e pace del narcotraffico”), si trasforma così definitivamente in attivista politico, lasciando al suo pubblico, come testamento letterario, l’inizio di una nuova saga criminale, ambientata alla metà degli anni Ottanta, che racconta la faida tra irlandesi e italiani a Providence, nel New England statunitense. A far scoccare la scintilla che porterà allo scoppio della guerra tra le due fazioni sarà una donna, una sorta di Elena di Troia, che viene descritta subito, nelle prime righe del libro, con queste parole: “Danny Ryan guarda la donna uscire dall’acqua come una visione che emerge dai sogni del mare. Ma lei è reale e porterà guai. Le donne così belle di solito li portano. Danny lo sa. Quello che non sa è quanti guai porterà. Se lo sapesse, se sapesse quello che sta per succedere, forse entrerebbe in acqua e le terrebbe la testa sotto fino a vederla smettere di muoversi”. E sarà proprio Danny Ryan la figura chiave di questo romanzo, personaggio ispirato all’Enea di Virgilio, che a un certo punto sarà costretto a fare una scelta che innescherà una spirale di violenza incontenibile nella quale saranno tutti coinvolti. Verremo così catapultati in una sanguinaria battaglia senza esclusione di colpi per il controllo dei moli tra usura, gioco d’azzardo e contrabbando. Una battaglia che forgerà una nuova dinastia di gangster che, dalle gelide e nebbiose strade di Providence, arriverà fino agli studios di Hollywood e agli scintillanti casinò di Las Vegas. Monumento di magistrale narrazione, Città in fiamme, che sembra scritto imbracciando una mitragliatrice, cita classici come l’Iliade, l’Eneide e l’Odissea passando per Cervantes e Dickens e arrivando fino alla rivoluzione delle serie tv trasmesse in streaming. In definitiva, un testamento niente male.
Don Winslow
Città in fiamme
HarperCollins, 398 pp., 22 euro