Tutta colpa di Venere
La recensione del libro di Leonardo Piccione, Neri Pozza, 256 pp., 18 euro
Le faccende lassù continuano a essere misteriose e più contorte di quanto immaginiamo, e più le puntiamo più paiono ingovernabili, e noi più insulsi, e dannatamente più curiosi”. Il cielo stellato sopra di noi continua a esercitare fascino, voglia di saperne di più, di lui ma anche di noi. Un tentativo destinato a fallire.
Dopo aver raccontato i vulcani, l’Islanda e la sua gente, Leonardo Piccione ritorna con un libro dedicato a Venere, il terzo oggetto più luminoso del firmamento. Tutta colpa di Venere è la storia di un uomo e dei suoi fallimenti nel tentativo di misurare qualcosa di immenso, rispetto a lui che appare minuscolo. Guillaume Le Gentil è un uomo che fa parte del lungo e variegato elenco dei perdenti. Nato nel 1725, come tutti gli scienziati del suo tempo, vorrebbe calcolare le dimensioni dell’universo. Per farlo ha bisogno di Venere, ma Venere, il mondo in generale, però sembra remargli contro. Naufragi, guerre, tormente che lo spingono a fare dietrofront, come se certi misteri fosse meglio farli rimanere tali.
A ogni sconfitta, Guillame si affligge, il suo orgoglio è però più potente dello sconforto: “Stupefacente come per certi esseri umani le sconfitte più brucianti finiscano per tramutarsi in un irresistibile pungolo, confermando l’ottimo posizionamento della testardaggine nella classifica delle ragioni dell’attecchimento della nostra specie in quest’universo ostile”. Dopo mesi e mesi di attesa, una nuvola, una banale nuvola, impedisce l’incontro tra Le Gentil e Venere, un rendez vous divenuto ragione di vita per il francese. La natura si prende sempre gioco di noi. Ci fa comprendere che non tutto è comprensibile, e forse è meglio così: “Il disvelamento dei fili ultimi che reggono il mondo è un privilegio che non ci appartiene”. Valeva ai tempi di Le Gentil e vale ancora oggi. Venere però continua a essere interessante per gli scienziati. Il pianeta che ruota su se stesso, pianissimo e al contrario, è di nuovo al centro dei dibattiti tra coloro che non si accontentano del mistero. Alla Nasa ritengono che nei prossimi decenni questo pianeta avrà un ruolo chiave nella comprensione della nostra presenza su questo pianeta. Leonardo Piccione però dà voce e credito anche agli altri, coloro che pensano che la scienza sia fatta della stessa materia di cui è fatta la poesia. I cieli stellati rimangono tali anche a occhio nudo. Anche quando non rispondono alle nostre domande.
Tutta colpa di Venere
Leonardo Piccione
Neri Pozza, 256 pp., 18 euro
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