Una fogliata di libri
Tutta intera
La recensione del libro di Espérance Hakuzwimana (Einaudi, 216 pp., 17 euro)
Quante volte ci specchiamo negli occhi degli altri e usiamo questa immagine riflessa per definirci? Quante volte quel loro sguardo ci sembra più veritiero e rivelatore del nostro? Se le parole tracciano e solcano la realtà, gli occhi – spesso degli altri e, troppo di rado, i nostri – la modellano. E accade che, anche credendo di essere tutti interi, si vada, comunque, in mille pezzi. Espérance Hakuzwimana, nata in Ruanda e adottata da una famiglia bresciana, è una donna nera italiana, attivista e scrittrice e nel suo romanzo d’esordio edito da Einaudi, Tutta intera, dà voce a tutte quelle “persone che avevano un nome difficile, una pelle difficile, una storia difficile”. Il libro parla di Sara, ragazza nera adottata a soli due mesi, cresciuta in città, che inizia a lavorare come assistente a un corso pomeridiano per un gruppo di ragazzini di “seconda generazione”. Hanno nomi difficili da pronunciare e il colore della pelle simile alla sua, ma la considerano diversa perché, dice Sara: “Non sono io che li guardo ma sono loro che guardano me. Mi scovano, mi chiedono di uscire dal nascondiglio, da questo punto altissimo e lontano da cui sono convinta di vederli, di saperli”. Insieme con loro, la sua relazione, la famiglia e le amicizie, Sara ripensa sé stessa, le sue radici, la sua interezza. Il romanzo indaga le ferite che porta con sé lo sguardo degli altri, trapelante di giudizio e perplessità e apre una riflessione sull’adozione, l’appartenenza, l’identità, il senso di sé percepito, rivendicato e assegnato da altri. La Sara bambina e adulta si pone domande, pensa alla sua vita come a un fiume che scorre tra due sponde, al suo nome che sembra non abbinarsi al colore della pelle – che da piccola cerca di sbiancarsi con la candeggina –, a come tenere insieme i pezzi. Una lettura in cui storie simili potranno finalmente riconoscersi e in cui i lettori bianchi e quelli cresciuti con la propria famiglia biologica capiranno come mettersi in ascolto, senza rivendicare sulla propria pelle il diritto di una empatia rivelatrice. A braccia aperte possiamo accogliere ogni parola e pensiero, e con le dita percorrere le crepe profonde che traccia l’autrice. Queste storie ci arricchiscono come essere umani, ci spingono un po’ più in là della realtà che conosciamo per limiti e confini. Hakuzwimana scrive un romanzo essenziale che ci porta a riposizionarci nel mondo e nelle nostre consapevolezze. E quanto è importante, oggi, saper fare un passo a lato.
Espérance Hakuzwimana
Tutta intera
Einaudi, 216 pp., 17 euro
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