una fogliata di libri
Spigolature nei campi di Buddha
La recensione del libro di Lafcadio Hearn, ObarraO Edizioni, 208 pp., 16 euro
Se sei un cultore di arti e filosofie orientali e ti capita tra le mani questo libretto, cominci a sottolineare, annotare. Ma smetti dopo poche pagine perché ti rendi conto che dovresti sottolineare quasi ogni riga, dovresti appuntarti troppe note che s’intrecciano tra questo “insieme di cose raccolte qua e là, ricercate minuziosamente”. Tra le spigolature, per definizione. Che in questo caso sono state raccolte e ricercate nei campi di Buddha, ossia tra i templi, i riti e i miti, l’arte, le canzoni, le feste e le filosofie del Giappone. Pubblicato in origine nel 1897, il libro è per noi uno sguardo sul passato remoto del paese del Sol Levante. Che per l’autore, Lafcadio Hearn , era un presente in bilico tra due epoche.
Prima di procedere, quindi, senti la necessità di sapere qualcosa in più su quello scrittore e giornalista di origine greco-irlandese che si trasferì in Giappone, sposò la figlia di una famiglia di samurai, imparò la lingua, si convertì al buddhismo, divenne professore di letteratura inglese all’Università imperiale di Tokyoō e raggiunse una certa notorietà locale per le sue raccolte di leggende e storie di fantasmi. Un personaggio strambo come il suo nome, perfetto rappresentante del cosmopolitismo ottocentesco, ma anche dell’orientalismo, dell’anticonformismo, dell’eclettismo, dello spiritualismo e del razionalismo. “L’evidenza dei sensi conta poco… ci sono così tante realtà che non possono essere né viste né udite né percepite ma che esistono come forze”, scrive Hearn per definire le spigolature di cui si sarebbe nutrita la cultura occidentale. E allora ti lasci andare al semplice piacere che ti danno osservazioni di un dettaglio come “quando un raggio di luce cade sull’articolazione della zampa di un grillo”, fantasticherie “su cosa proverei se io stesso fossi un dio… Sarei solamente una vibrazione, un moto invisibile come quello dell’etere o del magnetismo… Come l’aria per l’uccello, come l’acqua per il pesce... Passerei, a mio piacimento, attraverso le mura della mia dimora per nuotare nella lunga scia dorata di un raggio di sole, per vibrare nel cuore di un fiore”.
Continui a leggere e ti ritrovi tra citazioni di “un pensiero contro cui si scaglia l’anatema di tutte le nostre ortodossie da milleottocento”: dalle teorie sull’evoluzione di Alfred Russel Wallace, alle immagini di Dante Gabriel Rossetti, pittore e poeta che propugnava un’arte che recuperasse la spiritualità del passato. Procedi e scopri straordinarie similarità con quello che sarebbe stata la filosofia di Keiji Nishitani, tra cristianesimo, esistenzialismo europeo e zen. Perché “la graziosa fantasia morale è molto più importante del dato scientifico”.
Spigolature nei campi di Buddha
Lafcadio Hearn
ObarraO Edizioni, 208 pp., 16 euro
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