Una fogliata di libri
I fini dell'educazione
La recensione del libro di Alfred N. Whitehead, a cura di Raffaello Cortina, 160 pp., 14 euro
Il pregio principale di questo libro, curato da Francesco Cappa, docente di pedagogia nell’Università Milano-Bicocca, è quello di permettere al lettore di entrare in contatto con il pensiero pedagogico di Alfred North Whitehead, che rimane quasi sempre in secondo piano rispetto alle dottrine filosofiche e scientifiche di questo autore, nato in Inghilterra nel 1861 e morto negli Stati Uniti nel 1947, dopo aver insegnato per vari anni presso il prestigioso ateneo di Harvard. In realtà, l’interesse per le questioni educative si dimostrò costante nella vita e nell’opera di Whitehead, come testimoniano vari suoi scritti, tra i quali spiccano I fini dell’educazione del 1929 e Saggi di scienza e filosofia del 1947. La pedagogia elaborata da Whitehead è quella di un riformista interessato all’innovazione e molto attento alle esigenze degli allievi.
A questo proposito, egli indicò come elementi indispensabili dell’insegnamento l’impegno e le capacità del docente, ma attribuì altresì un’importanza del tutto particolare al fatto che all’alunno fosse data la possibilità di coltivare i propri interessi, nella certezza che l’educazione è soprattutto auto educazione. Da due interventi (il libro ne accoglie sei), dedicati rispettivamente all’istruzione tecnica e allo studio della cultura classica, emerge la convinzione che “ogni forma di educazione dovrebbe dare all’allievo una tecnica, una scienza, un corredo di idee generali, il gusto estetico, e ciascuno di questi aspetti della sua preparazione dovrebbe essere illuminato dagli altri”. Whitehead insiste con forza su questo punto e aggiunge: “L’antitesi tra educazione tecnica ed educazione liberale è falsa… l’educazione dovrebbe formare un allievo buon conoscitore di alcune cose e capace esecutore di alcune altre. Questa unione intima di pratica e di teoria è di aiuto a entrambe”.
Agli occhi del pensatore britannico, un’altra sintesi essenziale per dare vita a un valido cammino educativo è quella di libertà e disciplina, sintesi da lui definita il ritmo dell’educazione.
Scrive a questo riguardo: “Il concetto fondamentale è il carattere ritmico dello sviluppo; la vita spirituale interiore di un uomo è un tessuto formato di molti fili. Essi non crescono tutti insieme con estensione uniforme”. La pedagogia di Whitehead ebbe grande successo negli Stati Uniti: il concetto di auto educazione, che fa pensare a un avventuroso percorso di crescita e di maturazione, si armonizzò bene con lo spirito di “frontiera” tipico della cultura statunitense.
I fini dell’educazione
Alfred N. Whitehead
Raffaello Cortina, 160 pp., 14 euro
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