Atene, vivere in una città antica
La recensione del libro di Marco Bettalli e Maurizio Giangiulio (a cura), Carocci, 344 pp., 35 euro
Uno come me, che ha frequentato il liceo classico e si è laureato in filosofia, nutre una sorta di venerazione per Atene. E ciò è inevitabile, dal momento che la capitale greca viene da sempre presentata come la stella polare della cultura occidentale, soprattutto della parte migliore di essa. Da secoli, infatti, la città di Socrate è considerata la culla del pensiero, dell’arte e della democrazia, e molti di noi sono stati educati a vantarsi di essere figli suoi o, quantomeno, eredi. Chiarito ciò, dico che sono molto contento di aver letto questo libro che, come è scritto nella Prefazione, pur riconoscendo l’indiscutibile valore del prezioso contributo dato da Atene all’umanità intera, di essa vuol proporre un ritratto realistico e non convenzionale. Il volume – si legge nella Prefazione – “non fa di Atene un simbolo astratto, né sottolinea il suo ruolo di patria di molti dei grandi valori moderni. Piuttosto presenta Atene come una società complessa, molteplice e stratificata”. Insomma, i tredici saggi accolti nel testo non ci offrono l’immagine di un luogo paradisiaco, dove ci si nutriva quotidianamente ed esclusivamente di filosofia e di arte, di scienza e di democrazia, ma ci consegnano piuttosto la rappresentazione di una polis molto attiva sul piano economico, luogo di interessi concreti e mercato assai vivace, sempre pronta “a combattere per terra e per mare, a esercitare una spietata politica di potenza sul piano internazionale, aderendo a logiche imperialistiche, cui era necessario pagare un tributo di sangue impressionante”. Il quadro estremamente realistico delineato dai diversi autori prende in considerazione le più svariate dimensioni della vita dell’Atene classica: l’organizzazione politica e militare, l’assetto economico, il ruolo assegnato alle donne, agli stranieri e agli schiavi, la sistemazione topografica e, last but not least, la presenza dei filosofi e il ruolo che essi vi svolsero. Il libro mette in grado il lettore di farsi un’idea chiara di “che cosa potesse significare, semplicemente, vivere nell’Atene classica”. E’ assai probabile che quest’idea non combaci con quella visione ideale secondo cui la capitale dell’Ellade sarebbe stata una sorta di luogo magico, privo di difetti e di criticità. Che Atene in realtà non fosse così lo sperimentò tragicamente lo stesso Socrate, che pagò con la vita il tentativo di cambiarla. Tuttavia non bisogna dimenticare che egli preferì morire piuttosto che abbandonare la patria.
Atene, vivere in una città antica
Marco Bettalli e Maurizio Giangiulio (a cura)
Carocci, 344 pp., 35 euro
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