Giovanni Mariotti I manoscritti dei morti viventi La nave di Teseo, 160 pp., 17 euro

Matteo Moca

La recensione del libro di Giovanni Mariotti, La nave di Teseo, 160 pp., 17 euro

Cosa succederebbe se tutti i morti che in vita hanno proposto manoscritti mai pubblicati tornassero sulla Terra per vendicarsi del rifiuto subito? E’ questa la curiosa e divertente domanda a cui Giovanni Mariotti risponde con I manoscritti dei morti viventi, romanzo incentrato su una giovane ragazza che lavora nella sezione manoscritti di una grande casa editrice. E’ a lei, dedita alla continua spigolatura di testi che puntano a diventare libri, che appare un misterioso personaggio, un passeggero che si fa sempre trovare accanto alla sua macchina, portatore di un’altrettanto fumosa storia di amicizia e fantasmi. Un romanzo che muove dunque da una fantasia e che da lì si trasforma in un horror perfettamente architettato e riuscito ma che, come ogni libro di Mariotti, lascia uno spazio di sospensione, un vuoto nella sua architettura attorno a cui gravitare in cerca di quell’estensione di senso di cui i grandi scrittori disseminano le proprie opere. Qui l’interrogazione ruota attorno allo statuto di ciò che si legge: se infatti è più consolatorio immaginare la storia come un’allucinazione (ma de Nerval in Aurélia ha avvertito che “il Sogno è una seconda vita”), una lettura simbolica non solo non vieta di riconoscere nella storia tristi simulacri della nostra realtà dove “ormai pochi hanno un’idea di cosa sia la letteratura” (la sovrapproduzione editoriale, i meccanismi spietati dell’industria del libro, la ricerca spudorata del profitto), ma invita nello stesso tempo a una straordinaria riflessione, inattuale e imprescindibile, proprio sulla letteratura. Il manoscritto senza autore che la protagonista riesce a trasformare in bestseller è infatti un libro dalla natura “cangiante” e multiforme, che si adatta perfettamente alla storia di ogni lettore a cui pare di leggere la propria vita: qui sta l’idea di letteratura di Mariotti come miraggio di un libro impossibile, dove l’autore parla a un lettore che si trasforma in lettore di sé stesso in grado di “discernere dentro di sé cose che senza il libro non avrebbe mai visto”. I manoscritti dei morti viventi conferma la grandezza del suo autore, qui maestro nell’unire a una storia piena di suspense una riflessione straordinaria sul carattere originario della letteratura come ricerca di fantasmi in cui provare a ritrovare sé stessi e generosa operazione di servizio verso l’altro: “Il mondo è degli altri ed è giusto così”. 

 

I manoscritti dei morti viventi
Giovanni Mariotti
La nave di Teseo, 160 pp., 17 euro