Una fogliata di libri
Editori e pirati
La recensione del libro di Robert Darnton, edito da Adelphi (491 pp., 38 euro)
"Tutto l’universo conosciuto è governato unicamente dai libri”, ha scritto Voltaire ripensando agli strumenti con cui aveva combattuto le battaglie illuministe contro ignoranza e prepotenza. E in effetti il successo dell’Illuminismo si deve anche ai libri, veicoli fondamentali di costruzione e diffusione delle idee, e a questo aspetto della storia culturale dedica particolare attenzione Robert Darnton che dopo Un tour de France letterario e Libri proibiti, incentrati sulla funzione esplosiva di alcuni testi dentro gli orizzonti della Rivoluzione francese, con Editori e pirati (traduzione di Svevo D’Onofrio) illustra l’incidenza dei libri nella Francia illuminista e come operasse l’industria editoriale dell’epoca per tradurre “il capitale intellettuale in valore commerciale”. Come sempre capita con i libri di Darnton, anche in Editori e pirati all’erudizione filologica e allo scrupolo letterario corrisponde un racconto coinvolgente che disegna questo curioso universo editoriale, abitato da contraddizioni e pirateria, posto a un crocevia fondamentale tra storia politica, economica e letteraria e momento di passaggio per il libro da oggetto per pochi a una maggiore diffusione. In Francia non c’era libertà di stampa e il “privilegio” di pubblicare un libro era dato dal re, ma alcuni editori, desiderosi di amplificare i loro guadagni, cominciarono a stampare edizioni “pirata” (per esempio dell’Encyclopédie) e libri vietati (filosofici, ma anche pornografici) creando così una dicotomia all’interno del mondo editoriale. Da un lato editori autorizzati che producevano libri per un’élite facoltosa, dall’altra invece editori pirati che pubblicavano libri in edizioni più economiche che si scambiavano tra loro inseguendo il profitto tra gli strati più bassi di una popolazione che reclamava sempre più libri a buon prezzo. I libri pirata si stampavano, spesso con storie rocambolesche, nella “mezzaluna fertile” (tra Amsterdam, Bruxelles e Avignone) ed entravano clandestinamente in Francia aggirando la censura: Darnton racconta la fitta trama di scambi tra editori (che spesso commerciavano in fogli) e le loro storie, come veniva “piratato” un libro (ricordando che non esistevano norme internazionali sul copywright) e, ovviamente, i bestseller dell’epoca. Una storia appassionante che racconta la sfida all’Ancien Régime e la forza rivoluzionaria dei libri come aggregatori di pensieri e motori della rivolta.
Robert Darnton
Editori e pirati
Adelphi, 491 pp., 38 euro
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