Una fogliata di libri
Che cosa fa la gente tutto il giorno?
La recensione del libro di Peter Cameron edito da Adelphi (188 pp., 18 euro)
Che cosa fa la gente tutto il giorno? Vive. Pare essere questa la risposta implicita, frastagliata e dalle tante declinazioni che Peter Cameron dà nell’omonima raccolta di racconti. Dodici storie – molte delle quali pubblicate tra gli anni Ottanta e i Duemila – in cui l’autore racconta di altrettanti personaggi, colti in momenti di snodo, di crisi o cambiamento. Alcuni nascondono segreti, altri sono costretti a cambiare vita, altri ancora guardano con nostalgia a quello che è stato. Le relazioni, i rapporti umani fanno da collante, sono il centro delle storie e spesso il motivo dello sconquasso interiore. C’è un uomo che tiene nascosta in un armadio una cagnolina poiché la moglie è allergica e la donna crede invece che il marito abbia un’amante (“Lei è allergica ai cani e non permetterebbe di tenerne uno in casa. Allora io ho un cane segreto”), c’è una donna che torna dall’Africa e scopre di non avere più una casa, un’altra che si aggira furtiva attorno alla piscina della casa dell’ex marito. C’è un’umanità cedevole, fragile, incerta così come frammentaria e sospesa è la scrittura di Cameron. Con uno sguardo benevolo si mostrano i tentavi umani di vivere, di andare avanti, di abitare le contraddizioni senza rifuggirle. Spesso scontrandosi con una realtà che può apparire deludente in quanto fuori dal proprio orizzonte immaginato. “Era come immaginavi?”, “Non mi pare”. Si è guardato intorno. “Ma quando vedo una cosa mi dimentico sempre come me l’ero immaginata. Cioè, so che ne avevo un’immagine in mente ma ormai se n’è andata”. Gli uomini e le donne che occupano questi racconti sono spesso cristallizzati nella loro inadeguatezza, nella coscienza di un’impossibilità di compimento esistenziale ma allo stesso tempo del permanere di un desiderio di senso. L’antidoto a questo è affrontare le piccole contingenze quotidiane, avere attenzione per l’infinitamente piccolo, l’ordinario che – come somma di piccoli gesti – costituisce la trama di ogni vita. E attraverso questo trovare un senso e una forma di salvezza. Non nonostante ma attraverso i rapporti umani, le relazioni che spesso sono messe a repentaglio dalla mancanza di comunicazione, dall’assenza un dialogo autentico che permetta di provare a capirsi davvero. Perché per capire gli altri è necessario anche provare a capire fino in fondo sé stessi. Cameron non dà risposte ma fotografa un presente raccontando dei tentativi – tutti profondamente umani – di provare ad essere un po’ più felici. O anche solo di non perdersi nulla, di accorgersi che le cose e le persone esistono. Di vivere, insomma.
Peter Cameron
Che cosa fa la gente tutto il giorno?
Adelphi, 188 pp., 18 euro
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