Una fogliata di libri

Anatomia di un matrimonio

Gaia Montanaro

La recensione del libro di Virginia Reeves, Edizioni Clichy, 366 pp., 19,50 euro

Niente è sacro a casa di Fred, ogni cosa è un esperimento”. C’è una dimensione di incompiutezza, di costante divenire nella vita di Fred, psichiatra comportamentale da poco in servizio all’istituto psichiatrico Boulder Hospital in Montana e di sua moglie Laura, artista in cerca di una propria dimensione. Un senso di precarietà dato da una professione che ti espone a vite fragili ed estreme, nel tentativo di addomesticare un mondo che non fa sconti nella sua durezza. Laura questo lo aveva intuito da subito, da quando era stato proposto al marito di abbandonare la città per trasferirsi in un luogo sperduto tra le montagne rocciose. Una sfida professionale per Fred, una possibile morte per Laura. Nella vita della coppia entra però una variabile imprevista, che fa deflagrare il loro legame dall’interno e pone fine alla vita come l’avevano fino ad allora conosciuta. Si chiama Penelope ed è una paziente epilettica di Fred, ricoverata anch’essa poiché negli anni Settanta si associava l’epilessia a una causa psichiatrica. Con lei, Fred inizia una relazione prima intellettuale e poi anche fisica, che cambia il paradigma del rapporto prima con se stesso e poi con Laura. “E’ la prima volta che la vede piangere e vorrebbe sollevare la scrivania che li divide e scaraventarla fuori dalla finestra. Vorrebbe inginocchiarsi ai suoi piedi e dirle che è rotta e perfetta al tempo stesso”. Penelope è solo la miccia, ma quello che si scandaglia è come l’amore. Muta, si inaridisce e in certi casi muore. E di come questi passaggi siano a volte inevitabili e non ponderabili. “Mi siedo sul primo gradino e accendo la sigaretta. Voglio che Fred arrivi. Voglio che si scusi per avermi abbandonato in questo suo istituto. Voglio sentirgli dire che la ragazza non significa nulla, è solo una paziente, una tra tanti”. Si tengono insieme due dimensioni nella storia di Fred, Laura e Penelope: quella personale, intima di un triangolo amoroso in fondo come tanti e il racconto di un ambiente, ospedaliero e legato al disturbo mentale e, più per estensione, geografico. E’ quindi un’anatomia matrimoniale sì, uno scandagliare chirurgicamente emozioni e sentimenti – non sempre così edificanti, come è fisiologico – ma anche di luoghi, ambiti, situazioni. Attraverso il racconto di Fred (in terza persona) e di Laura (in prima) si fotografa un mondo, un momento storico, un modo di guardare a quanto accade e a come ci si relaziona con esso. Un modo con cui fare i conti con quello che si è, per affacciarsi sull’abisso che sta fuori e dentro se stessi.

 

Anatomia di un matrimonio
Virginia Reeves
Edizioni Clichy, 366 pp., 19,50 euro

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