Il figlio del mago
La recensione del libro di Sandrone Dazieri, Rizzoli, 160 pp., 14 euro
Si intitola Il figlio del mago il nuovo romanzo di Sandrone Dazieri, è edito da Rizzoli ed è pubblicato nella collana Novelle nere, neonato progetto editoriale che propone ai lettori brevi romanzi, liberamente ispirati a fatti di cronaca avvenuti nel nostro paese e, in particolare, a delitti irrisolti. Siamo in Toscana, nel 1993 e finalmente il famigerato caso che ha terrorizzato l’Italia riguardante il Mostro di Firenze pare concluso, grazie all’arresto di Pietro Pacciani, detto il Vampa, accusato di essere l’assassino seriale al quale sono stati contestati otto duplici omicidi. E’ questo il contesto in cui si muove il protagonista della nostra storia, Antonio, un quindicenne figlio di genitori separati, fresco di licenza media. “Era l’estate del 1993, e stavo dolorosamente attraversando il confine tra l’adolescenza e l’età adulta. Fino ad allora ero stato uno studente privo di doveri che non fossero verso me stesso, ma sapevo che quella vita sarebbe terminata con l’arrivo dell’autunno. Accanto alla torta di compleanno, mia madre mi aveva fatto trovare infatti i documenti per il libretto di lavoro”.
Tutto d’un tratto però la sua vita cambia, perché è costretto a fare i conti con la morte del padre, un giostraio che si dilettava in giochi di prestigio, ritrovato carbonizzato una mattina d’estate nel proprio camper. Lo chiamavano il mago, per via dei trucchi da saltimbanco e degli oroscopi, ma la sua scomparsa non desta grande attenzione in paese, tanto che la polizia chiude le indagini velocemente, derubricando il fatto a semplice incidente, causato da una fuga di gas. Ovviamente non sarà così e Antonio si troverà, indagando, incastrato in un mondo di sette segrete, esoterismo, perversione, complotti e violenza.
Dazieri utilizza così il giovane Antonio per far luce su uno dei cold case più chiacchierati di sempre, ricordando a tutti che nel periodo in cui Pacciani si trovava detenuto nel carcere di Firenze furono compiuti una serie di omicidi – rimasti ancora oggi senza colpevole – che provocarono la morte di cinque persone. Persone tra l’altro accomunate da una particolare caratteristica: tutte e cinque erano connesse in qualche modo con Pacciani stesso. Una semplice coincidenza? Dazieri, con la consueta maestria che lo ha reso uno dei migliori scrittori di noir in circolazione, instilla così il dubbio nella mente del lettore, costruendo una storia da brivido dall’intreccio serrato, capace di mostrare il clima che si respirava all’epoca intorno a questa vicenda nella campagna toscana.
Il figlio del mago
Sandrone Dazieri
Rizzoli, 160 pp., 14 euro
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