UNA FOGLIATA DI LIBRI
Cleopatra e Frankenstein
La recensione del libro di Coco Mellors, Cleopatra e Frankenstein, edito da Einaudi (448 pp., 19 euro)
Che cos’era un matrimonio, pensò Cleo, se non un sogno privato che diventa pubblico, una fantasia sospesa tra due mondi come nel gioco della matassa? Eppure sposarsi non rientrava nei suoi desideri. Se mai fantasticava su qualcosa, era la sua prima mostra personale: un giorno dedicato a lei”. Cleo e Frank si incontrano in un ascensore di Manhattan la notte di Capodanno del 2007. Belli e dannati, si trovano in due momenti della vita molto diversi ma qualcosa accende la miccia tra loro e la passione, istintiva e non controllabile, li travolge. Cleo ha ventiquattro anni, è inglese e sta cercando di affermarsi come pittrice (e ottenere una green card per rimanere in America), Frank di anni ne ha quaranta ed è un pubblicitario di successo. Un uomo per cui “i soldi c’erano: quello che mancava era la spinta.
Per Cleo era l’esatto contrario”. Entrambi hanno una voragine incolmabile che li attanaglia – lui il vizio dell’alcol, lei gli antidepressivi – ma, ciononostante, decidono di sposarsi dopo sei mesi, spinti forse in fondo dal tentativo di provare una nuova strada, di avventurarsi in qualcosa di sconosciuto che dia loro una spinta vitale. La conoscenza, che segue l’eccentrica cerimonia nuziale, porta però a galla due mondi interiori difficilmente conciliabili. Attorno alla coppia gravitano amici, famigliari e un ambiente fatto di personaggi eccentrici, estrosi e un po’ involuti. A loro modo, dei cliché di un certo tipo di contesto – quello degli intellettuali artisti newyorchesi – fatto di una superficie così ampia da apparire inesauribile. “Per essere una Dolce Bambina bisogna essere diplomate e studiare all’università; agli uomini bastano i soldi”. Il denaro (molto) e le sostanze (altrettante) sono due degli ingredienti che regolano i rapporti di forza tra i personaggi, che in qualche modo ne determinano i destini e ne fanno comprendere alcune scelte.
Coco Mellors, al suo romanzo d’esordio che diventerà una serie tv per la Warner, tratteggia un mondo di maschere, di personaggi che non si prendono mai sul serio e faticano a gestire la moltitudine che li abita. C’è un senso generale di déjà-vu, sia stilistico che narrativo, nelle vicende di Cleo e Frank, dovuto in parte al contesto che si racconta e in parte a una scrittura che in certi passaggi risulta troppo affettata perdendo di efficacia (e di realismo). Rimane però, ed è qualcosa, la capacità di raccontare lo smarrimento dell’oggi, di restituire personaggi che con le loro fragilità continuano comunque a cercare.
Coco Mellors
Cleopatra e Frankenstein
Einaudi, 448 pp., 19 euro