UNA FOGLIATA DI LIBRI
Sedicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea
La recensione del libro a cura di Franco Buffoni, Sedicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea, edito da Marcos y Marcos (336 pp., 25 euro)
Non è facile impresa scegliere alcune delle voci più promettenti della nostra poesia contemporanea, tanto più tenendo conto del panorama vastissimo e variegato che questa forma d’arte offre ai nostri giorni. Dei sette autori scelti (Michele Bordoni, Marilina Ciaco, Alessandra Corbetta, Dimitri Milleri, Stefano Modeo, Noemi Nagy, Antonio Francesco Perozzi) per il Sedicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea pubblicato sotto l’egida di Marcos y Marcos e la preziosa curatela di Franco Buffoni, risalta all’occhio l’utilizzo di tematiche e di stili che provengono da un background personale di studi e ricerche alquanto originali e profondamente innovativi.
D’altronde è evidente che la poesia di questi giovani (tutti nati tra la fine degli anni 80 e la metà degli anni 90) risuoni di un cambiamento della società che ha e che sta tuttora influenzando la cultura in senso lato, provocando accesi dibattiti tra gli “addetti ai lavori” – alla stregua dei sette (poeti e critici tra i più noti che abbiamo) che sono stati scelti per introdurne le opere: Stefano Colangelo, Paolo Febbraro, Umberto Fiori, Massimo Gezzi, Cristiano Poletti, Gilda Policastro, Fabio Pusterla. Introducendo la raccolta di Milleri, Gezzi nota quanto segue: “Il lettore di queste pagine deve dotarsi di uno sguardo multifocale, stratificato, allenato a percorrere campi del sapere distanti che solo negli ultimi decenni, dopo l’era della frattura e della lontananza delle due culture, stanno di nuovo dialogando in modo fertile e persino politico”.
Questa riflessione coinvolge ampiamente tutti gli autori qui presenti, i quali in un modo o nell’altro ci sbattono in faccia esperienze e percezioni che dialogano in modo continuo con la scienza e con una coscienza rarefatta dalle mode consumistiche di massa – come fa Perozzi in bottom text – o dalle false credenze, quelle del Maestro che “dice di conoscere la verità” all’interno di Sempreverde, il poema in prosa in stile kubrickiano di Corbetta. E se Buffoni nella prefazione individua il termine “disincanto” come comun denominatore di queste sillogi, anche la parola “corpo” non ne è da meno. In Bordoni Ciaco Milleri Modeo e Nagy troviamo svariate volte infatti questo elemento il quale è spesso però descritto come malandato oppure fa da “medium” tra l’uomo e il Divino, ma non senza livori e bruciature: “Sul loro petto Cristo ciondola in croce / se arriva l’amore lo baciano e giurano / davanti la fiamma col corpo che brucia / che non tradiranno mai quella fiducia” (Modeo).
a cura di Franco Buffoni
Sedicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea
Marcos y Marcos, 336 pp., 25 euro
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