una fogliata di libri

Oceano rosso

Alessandro Mantovani

La recensione del libro di Han Song edito da Add (400 pp., 22 euro)

Nel futuro primitivo immaginato da Han Song, l’umanità è regredita a tal punto da tornare a vivere nei mari. 

Dimentichi del loro passato, gli esseri umani posseggono solo qualche vago ricordo di ciò che erano; adesso, invece, dimorano in una realtà che non conosce più le terre emerse, il loro orizzonte è l’acqua di un unico, enorme mare che cambia colore a seconda delle zone. Dove nasce Stellamarina, il protagonista del romanzo, ad esempio l’acqua è rossa e densa come il sangue. Stellamarina non sa nulla del mondo in cui è capitato e con un semplice ma efficace meccanismo narrativo la sua conoscenza della realtà va di pari passo con quella del lettore. Scopriremo così che l’umanità sta ancora perfezionando la sua evoluzione biologica per riadattarsi a vivere in acqua, in un processo che pare in corso; alcuni mettono le branchie con facilità, altri, non avendole, muoiono appena nati; branchi di maschi ora simili a pesci virili ora a molluschi vagano per i mari in cerca di femmine stanziali da fecondare; queste a loro volta partoriscono decine e decine di figli che per la maggior parte non sopravviveranno a un tasso di mortalità altissimo. La società povera, affamata e primitiva è ridotta a meccanismi tribali, in cui tutti sono vittime delle pulsioni più istintuali e sempre meno in grado di esercitare le forze della razionalità in senso logico e pratico. Cannibalismo, violenza, abbandono ed estinzione dominano le foreste sottomarine, le cave, le dorsali che Stellamarina attraverserà fuggendo dal suo bacino, all’inseguimento della leggendaria Città Sottomarina, luogo utopico di ricchezza, pace e benessere. 

In un testo che incrocia il romanzo di formazione con la narrativa picaresca, l’horror alla fantascienza, Song dà fondo alla sua immaginazione costruendo una realtà tanto coerente quanto brutale. L’oceano bollente percorso da Stellamarina ricorda infatti gli scenari ballardiani di un mondo tropicale e febbrile, in cui la mente umana non riesce a sopportare né a gestire gli impulsi di una realtà minacciosa dove l’uomo stenta a sopravvivere contro una natura adattatasi meglio e prima di lui a simili cambiamenti. Così, tra alghe antropofaghe, pulci d’acqua giganti e altri predatori, Stellamarina cercherà una strada e un’identità in un mondo che sembra lentamente atrofizzarsi.

Ancora una volta, i racconti provenienti dall’estremo oriente si dimostrano essere bussole dirimenti per una nuova fantascienza in grado di proporre un’indagine obliqua del nostro presente.

 

Han Song
Oceano rosso
Add, 400 pp., 22 euro

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