"Che stupidi e ingenui a sostenere quella che pensavamo fosse la causa palestinese". Un giornalista arabo-israeliano fa mea culpa
“Tutto prova che non vogliono altro che la distruzione dello stato ebraico e degli ebrei” scrive Fred Maroun sul Times of Israel
"Siamo stati stupidi. Siamo stati stupidi e ingenui. Lo abbiamo fatto con cura e attenzione. Lo abbiamo fatto perché sentivamo che era la cosa moralmente corretta da fare. Abbiamo sostenuto la causa palestinese, o quella che pensavamo fosse la causa palestinese: la lotta per un proprio stato indipendente. Ma ogni ingenuità, ogni illusione si è dissipata dopo gli eventi degli ultimi due giorni”. Così Fred Maroun. “Non è solo il fatto che Hamas (per decenni sostenuto e nutrito da palestinesi e da attivisti filo-palestinesi) ha scatenato un orribile assassinio di massa di israeliani. Non è solo il fatto che questo gruppo terroristico è la fazione più popolare tra i palestinesi e che la maggior parte degli altri gruppi è altrettanto o quasi altrettanto criminale. E’ anche il fatto che gli orribili atti di Hamas sono, a detta di tutti, ampiamente sostenuti all’interno della comunità palestinese e della comunità filo-palestinese all’estero. Il presidente apparentemente moderato dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, si è rifiutato di condannare la strage perpetrata da Hamas. Sulla Edgware Road di Londra, soprannominata la Arab Street della capitale, le auto sfilavano drappeggiate con la bandiera palestinese e i clacson squillavano come per la vittoria in una partita di calcio”. In Canada, un grande sindacato filo-palestinese, la Canadian Union of Public Employees, ha twittato: “Oggi i palestinesi, abbattendo le barriere coloniali, danno nuova vita al sogno di una geografia aperta e liberata”.
Come ha scritto Avi Benlolo sul canadese National Post, “la campagna per giustificare l’assassinio di massa di civili innocenti ad opera di Hamas è già avviata”. I palestinesi hanno avuto 75 anni e numerose occasioni per scegliere di avere uno stato accanto a Israele, ma hanno ripetutamente scelto il peggiore terrorismo. Con l’ecatombe di centinaia di israeliani e il tifo per quel massacro, e per i macellai che l’hanno perpetrato, hanno messo bene in chiaro qual è la loro scelta finale. Alcuni diranno che è colpa dei terroristi e non dei palestinesi. Non sarò fra costoro. Non possono esistere strutture terroristiche così potenti, estese e durature se non sono sostenute dalla loro gente. Prima di tutto questo, sembrava esserci ancora un barlume di speranza per uno stato palestinese in pace con Israele, ma ora ammetto che quelli di noi che coltivavano quella speranza erano ingenui. Oggi quella speranza è morta. Vedo molti attivisti per la pace che avevano opinioni articolate sul conflitto, e ora dichiarano sui social network il loro risoluto sostegno a Israele. Che scelta ci rimane? La cosiddetta causa palestinese sarà ora ricoperta per sempre dal sangue degli israeliani che Hamas ha massacrato mentre palestinesi e attivisti filo-palestinesi acclamavano e gioivano. Così, anche i palestinesi che non vogliono essere terroristi non avranno mai uno stato su quella terra. Nel frattempo, chiunque presti un minimo di attenzione a questo conflitto deve schierarsi con Israele. E’ il dovere di ogni persona civile al mondo. E’ l’unica scelta ragionevole rimasta”.