On home ground - Come a casa

Riccardo Bravi

La recensione del libro a cura di Marco Sonzogni, Samuele editore, 136 pp., 15 euro

L’idea (ottima) di pubblicare le versioni pascoliane di Seamus Heaney fa eco al decennale della morte del premio Nobel nordirlandese, uno dei più grandi versificatori del secondo Novecento. Oltre a Marco Sonzogni – curatore del Meridiano Mondadori e delle Translations of Seamus Heaney per l’editore londinese Faber&Faber – e Gabriella Morisco, docente dell’Università di Urbino e traduttrice della “prima ora” di Heaney, ci sono infatti un nugolo di studiosi che si stanno interessando, in questi tempi recenti, all’opera del poeta di Castledawson, facendolo con passione e lungimiranza: Matteo Bianchi, Leonardo Guzzo, Gisella Blanco, Alberto Fraccacreta, Federica Massia, tra gli altri. Il volume, diviso in tre parti, propone una panoramica sul rapporto tra Heaney e Pascoli attraverso alcuni paratesti, traduzioni e riflessioni critiche. Oltre la partecipe testimonianza di Sonzogni che apre il libro, viene offerta al lettore la preziosa “Lectio magistralis pascoliana” che Heaney presentò nel 2012 al Convegno internazionale di studi “Pascoli e l’immaginario degli italiani” tenutosi presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna e tradotta, in una nuova versione, da Leonardo Guzzo; vi fanno seguito le “Versioni pascoliane” e un saggio di Federica Massia che riflette sul rapporto tra la poesia e l’arte del tradurla, con particolare leva sulle traduzioni affrontate da Heaney e sul suo “metodo” traduttologico, costituito da due parole chiave: raid e settlement. D’altronde il binomio Pascoli-Heaney attecchisce su un comune retroterra poetico, e si allinea su una commistione di suoni e di immagini che Heaney riesce a far rivivere in inglese, arricchendo di spunti il testo di partenza anche quando quest’ultimo presenta notevoli difficoltà di trasposizione. Infatti, è la tecnica del fonosimbolismo che utilizza Pascoli a rappresentare per lui la sfida più ardua, tanto da fargli creare un “sistema di compensi, supplenze ed equivalenze” che ricalchino nella maniera più vicina possibile il testo di partenza. Oltre questo e la vicinanza per la terra e per il mondo contadino ai quali entrambe i poeti sono legati, Heaney forse sente – sicuramente più di altri – la devozione che Pascoli prova per Virgilio come elemento che lo lega più di qualsiasi altra cosa al poeta romagnolo, scoperto tardivamente nel 2001 durante un viaggio ad Urbino. On home ground – come a casa, quindi; non poteva esserci titolo più appropriato per chi nella poesia sente il bisogno di “accasarsi”, come fa Heaney con le sue versioni pascoliane. 

 

On home ground-Come a casa
a cura di Marco Sonzogni
Samuele editore, 136 pp., 15 euro

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