Una fogliata di libri
Sotto la pioggia gentile
La recensione del libro di Ólafur Ólafsson edito da Einaudi, 272 pp., 17,50 euro
Ho passato tutto il resto della giornata a pensare a lei, perfino la sera, dopo essermi coricato, e anche il mattino seguente, quando mi ha svegliato una pioggia quieta. Richiamavo alla mente il sorriso, il movimento con cui si era scostata i capelli dalla fronte mentre aspettava mi levassi dal passaggio, la corrente elettrica mi aveva attraversato quando lei si era insinuata tra me e il montante della porta. Non ci eravamo scambiati neppure una parola, Mi aveva guardato negli occhi”. È dallo sguardo, da quell’improvviso e inaspettato essere visti che passa l’inizio dell’amore tra Kristófer e Miko. Hanno vissuto insieme gli anni universitari londinesi; lui islandese, lei giapponese. Poi le loro strade si sono divise. Ciascuno è tornato al proprio paese, si è costruito una famiglia e una vita. A settantaquattro anni però, durante la pandemia e mentre sta chiudendo la sua attività di ristorazione, Kristófer riceve un messaggio su Facebook da Miko. Poche parole, semplici e dense di significato, che riaprono per l’uomo, ormai vedovo, il desiderio di rincontrare quell’amore del passato, di riportare alla memoria – e nel cuore – quello che i due sono stati. Di pensare, con struggente e dolce malinconia, a quello che sarebbero potuti essere. Kristófer parte per il Giappone, rendendosi conto di avere portato nel cuore per tutti quegli anni – per una vita intera – l’amore delicato e puro per quella ragazza dai modi gentili e che scriveva haiku dall’equilibrio perfetto. Il viaggio che intraprende è sia fisico che interiore, nella ricostruzione di ciò che è accaduto da quando Miko è entrata a far parte della sua vita fino al tempo presente, in cui la presenza fisica di Miko non c’è stata ma la donna è rimasta sedimentata nel suo cuore, occupandone sempre uno spazio prezioso. E’ una storia lirica, piena di luce e grazia, quella di Miko e Kristófer. Ricca della purezza tipica di tutto ciò che si è più immaginato che vissuto, abitata della malinconia struggente e a tratti dolorosa di ciò che poteva essere e non è stato mai fino in fondo. Non racconta di un amore mancato ma di un amore incompleto. Di un amore che non ha trovato fino in fondo un tempo e uno spazio. Un amore che vive di ricordi, di istanti, di gesti all’apparenza insignificanti che però sono tutto ciò a cui ci si può attaccare. Non si decide quando smettere di amare come non si può sapere se e quando ciò che si è vissuto tornerà. Sotto la pioggia gentile ripercorre così un amore del passato che porta in sé il seme di una speranza. “Come può un uomo nascere quando è vecchio?”
Ólafur Ólafsson
Einaudi, 272 pp., 17,50 euro
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