una fogliata di libri
The Green Lady
La recensione del libro di Sally Bayley edito da Edizioni Clichy (280 pp., 19,50 euro)
Quanto mondo sanno creare le parole. E quanti mondi, plurali, escono da una penna, un sogno, un’intuizione o un pennello di un artista. Sally Bayley li riconosce, li eredita dalla tradizione, rende loro omaggio e ne plasma di nuovi, brillanti, chiudendo la sua trilogia sui “libri che salvano la vita” – perché la letteratura è ciò che, nell’inferno, inferno non è, e bisogna farlo durare e dargli spazio – con il suo ultimo romanzo The Green Lady, edito da Clichy. Lirica e tagliente, Bayley con il suo inconfondibile stile va oltre i canoni letterari, sperimenta, gioca, osa e racconta una storia di ricerca di sé e del proprio spazio nel mondo. Si completa il viaggio dell’io narrante, da bambina a scrittrice, e per guardare più lontano, la protagonista getta lo sguardo verso il suo passato e ripercorre le tracce lasciate sul sentiero da antenati, antenate, insegnanti e spiriti guida: la Dama Verde, che “nella mitologia celtica è uno spirito guardiano che protegge il castello quando la famiglia non c’è. E’ una musa, uno spirito del luogo; incede delicatamente e con passo leggero, e non usurpa mai. E’ una donna con un cuore pieno di bambini. Lei è la vita e la morte e tutto quello che c’è in mezzo”; Mary Neal, suffragetta, “bastian contraria”, donna che vive nella storia; Margaret Rutherford, attrice, che non ha avuto figli perché era ancora, lei stessa, bambina – e il suo amore per i bambini era un modo per amare sé stessa –; Stevie Smith, poetessa che suonava seria e sciocca al tempo stesso e che con la sua poesia trovava quello che mancava; Joseph Mallord William Turner, il pittore della luce e che la portava sempre con sé, e la sua lontana parente, Edna May Turner, la nonna della protagonista, nata tra le raffiche di vento. Spirito che inonda il presente, che insegna a decifrare la natura – la pioggia, gli alberi, i fiori, il mare – e dona uno sguardo inaspettato e poetico sul mondo. Le insegna a “montare” sempre più in alto, a leggere e a usare saggiamente le parole, a riconoscere i segni delle cose piccole e invisibili. Bayley racconta vite, storie, e numerosi personaggi che “quando scompaiono, ci mancano immensamente”.
Toccante e ironico, il romanzo racconta una storia di educazione artistica, dove l’artista “è la nostra sola speranza”. Dove anche la cura è un’arte: come – e dove – far affondare le radici, innaffiarle e farle crescere. Dove, alla base di tutto, c’è l’attenzione, che “nella sua forma più pura è una forma di preghiera”.
Sally Bayley
The Green Lady
Edizioni Clichy, 280 pp., 19,50 euro
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