una fogliata di libri
Tutto finisce con me
La recensione del libro di Gabriele Esposito edito da Wojtek, 152 pp., 16 euro
Sei un giovane uomo con prospettive di carriera: sei ambizioso, pronto a qualsiasi atto, dignitoso o immorale, pur di progredire nel tuo percorso professionale. Sei maniaco del controllo: sei costantemente collegato alle agenzie di informazione per conoscere gli ultimi aggiornamenti dal mondo, e leggi una quantità esorbitante di articoli scientifici dalle più disparate riviste accademiche in materia di salute del corpo, psicologia, psicologia sociale, matematica e statistica; tutto ti deve essere noto e tutto deve risultarti prevedibile e, perciò, controllabile. Non da ultimo il tuo stesso corpo: sei un patito del fitness, che pratichi con competenza dei muscoli da allenare, del regime alimentare da adottare, degli esercizi più adatti per migliorare le prestazioni quotidiane. La tua vita è ritmata dalla musica classica, che dimostri di frequentare con padronanza: la passeggiata del mattino dura tanto quanto una precisa sonata, la tale occasione si attaglia perfettamente a quella performance di quel pianista registrata da quella precisa casa discografica. Hai una moglie, ma non ti dispiacerebbe possedere la moglie del tuo collega o una tua superiore, perché facciano bella mostra nell’elenco delle conquiste con cui hai sfogato le tue più violente pulsioni.
Un giorno ti svegli e il mondo è come è sempre stato, ma completamente disabitato. Tutto finisce con me, di Gabriele Esposito, si apre con uno scenario urbano desolato: non c’è più anima viva nei luoghi in cui si muove il protagonista. Prima attonito, poi gradualmente più confidente con la situazione, l’uomo approfitta di questa solitudine per prendersi qualche libertà. L’assenza di occhi indiscreti comincia a piacergli. Senonché, addormentatosi, si risveglia nel mondo di sempre, fra le persone di sempre. Questa alternanza di completa solitudine e vita sociale accompagna il lettore in un progressivo e sorprendente mescolarsi dei due mondi, che man mano sono sempre meno distinguibili. Ma, soprattutto, il lettore accompagna il protagonista nella scoperta cocente di che cosa significhi davvero essere non semplicemente soli, ma anche isolati, abbandonati da tutti. Non più solo agio e libertà, ma una condizione miserevole che il protagonista condivide con altri pochissimi personaggi, anch’essi assorbiti dalla propria carriera, dalla tecnologia, dalla propria moralità abietta. Esposito ci consegna così un panorama distopico che ci tocca nel profondo, raggiungendoci fin dentro le nostre affollate solitudini.
Gabriele Esposito
Tutto finisce con me
Wojtek, 152 pp., 16 euro
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