Il secolo mobile. Storia dell'immigrazione illegale in Europa
La recensione del libro di Gabriele Del Grande, Mondadori, 607 pp., 25 euro
Le migrazioni tra Africa ed Europa costituiscono il tema che, ormai da diversi anni, si trova al centro delle ricerche e della riflessione di Gabriele Del Grande. Reporter, studioso e regista, egli ha cercato di analizzare il fenomeno prendendone in esame l’andamento storico, le peculiarità attuali e i possibili sviluppi futuri per giungere a proporre un deciso cambiamento di rotta che sembra in grado di porre fine ai continui sbarchi e ai frequenti naufragi.
L’autore osserva come il regime oggi previsto dal trattato di Schengen precluda l’ingresso in Europa a gran parte della popolazione mondiale: vale a dire ai cittadini poveri e prevalentemente non bianchi provenienti da numerosi paesi africani e asiatici. Ai quali non resta dunque che tentare la traversata del Mediterraneo imbarcandosi dai porti franchi del Nordafrica e della Turchia. Un viaggio che si conclude, non di rado, con il naufragio delle “carrette del mare” e la morte dei loro passeggeri.
Va sottolineato come questo saggio tratti l’argomento in maniera rigorosa, accurata e sistematica: lo studio si occupa quindi tanto dello sbarco delle truppe dell’Armée d’Afrique a Marsiglia (1914) quanto della recentissima crisi delle ong a Lampedusa passando per la stagione della libera circolazione con le ex colonie, il divieto di espatrio dal mondo comunista, i disordini a sfondo razziale scoppiati nelle capitali europee, la caduta del Muro di Berlino e la stretta sui visti che, dal 1991, alimenta il mercato nero delle partenze.
Lo studioso non trascura, inoltre, di inserire il fenomeno oggetto della sua indagine nel contesto globale: dalla decolonizzazione alla Guerra fredda, dall’ascesa dei movimenti islamisti all’esplosione demografica che è stata registrata in parecchi paesi africani fino al recente protagonismo sulla scena internazionale dell’India e della Cina, egli rivolge la propria attenzione all’ambito planetario riuscendo a porre così in rilievo le interdipendenze esistenti tra i vari periodi storici.
Forte di una narrazione avvincente, Il secolo mobile si chiude con la formulazione di questa proposta: l’Ue dovrebbe superare il sistema dei visti e riportare i flussi migratori nei canali legali. Si tratterebbe, dunque, di instaurare un regime di libera circolazione affinché la mobilità non resti un privilegio riservato a pochi. Sarebbe – conclude Del Grande – “il miglior deterrente alle guerre e la garanzia di un ordine mondiale più giusto”.
Il secolo mobile. Storia dell’immigrazione illegale in Europa
Gabriele Del Grande
Mondadori, 607 pp., 25 euro
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