Tra le onde
La recensione del libro di Namwali Serpell, Fazi, 290 pp., 18 euro
Il nuovo libro di Namwali Serpell, Tra le onde (nella bella traduzione di Enrica Budetta) si apre come una negazione, una dichiarazione depositata sulla pagina di un diario: “Non voglio dirti cosa è successo”, ma subito dopo, la voce narrante avverte: “Voglio dirti cosa ho provato”. Puntualissima e quanto mai chiara evocazione di poetica da parte di una delle giovani e più promettenti scrittrici della letteratura americana contemporanea. Infatti è attorno a questa doppia frase che si snoda il senso e la vicenda dell’opera, una storia raccontata dalla voce di Cassandra Williams che quando ha dodici anni perde tra le onde del mare il fratellino di soli sette anni, Wayne. Un trauma che segnerà tutta la famiglia. Il corpo del bambino non verrà mai ritrovato restando negli incubi di Cassandra che vive pensando al fratello e alla sua esistenza interrotta, ma anche al suo sempre possibile ritrovamento. Un dialogo straziante e frantumato che la lega per sempre a doppio filo con quella tragedia, con quella scomparsa mai pienamente chiarita. Come spesso capita, ogni elemento della famiglia affronta a suo modo la perdita di Wayne, ma l’esito è l’esplosione della famiglia stessa. Il padre se ne va e la madre vive la propria ossessione attraverso un’organizzazione da lei fondata e dedicata ai bambini scomparsi. Credere alla morte quando non c’è un ritrovamento è forse razionalmente possibile, ma irrazionalmente la speranza che prende sempre più la forma di un incubo è difficile da esaurirsi. Così Cassandra cresce coltivando una visione perenne di Wayne. Il fratello non c’è più e quindi è dappertutto. Le compare davanti all’improvviso per poi sparire superato un angolo di strada, è nella piega di un viso visto per due terzi, è seduto a un tavolo di un ristorante come al bancone di un bar, ma anche in fila al check-in dell’aeroporto. Cassandra immagina Wayne adulto perché il fratello cresce con lei e la sua memoria ne aggiorna i connotati. Sparito nel nulla resta con lei ogni anno in ogni luogo, senza alcuna tregua possibile. Fino al giorno in cui il passato diventa presente e Cassandra conosce un uomo: il suo nome è Wayne.
Tra le onde è il romanzo di una famiglia, ma come spesso capita per la letteratura contemporanea americana è anche la storia di una società e di una nazione abituata a intrecciare le proprie percezioni e le proprie ossessioni in grovigli che spesso prendono forme allucinatorie. Una deriva che è la faccia peggiore di un sogno, di una possibilità di vita diversa, ma troppo spesso ingannevole.
Tra le onde
Namwali Serpell
Fazi, 290 pp., 18 euro