Frammenti di vetro
La recensione del libro di Inga Gaile, Mar dei Sargassi, 180 pp., € 18 euro
Alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, in Lettonia, era al potere Kārlis Ulmanis (1877-1942) detto il “Condottiero” nonché il “Grande Seminatore”. Questi, artefice di un colpo di stato coronato da successo nel maggio del 1934, aveva dato vita a un regime dittatoriale non certo totalitario che, dal canto suo, non sarebbe durato a lungo poiché, nel 1940, la repubblica baltica venne annessa all’Unione sovietica a seguito dell’attuazione dei protocolli segreti inclusi nel patto Molotov-Ribbentrop: avrebbe riconquistato la propria indipendenza solo nel 1991.
Questo romanzo della lettone Inga Gaile (1976) – narratrice, poetessa, drammaturga e stand-up comedian – si svolge nel suo paese proprio tra il 1937 e il 1939: un periodo durante il quale fiorì il culto del popolo vigoroso e forte, l’esaltazione delle famiglie numerose e si affermò nel contempo la volontà di cancellare tutto quanto poteva essere considerato segno di devianza o malattia: anche in Lettonia, per i cosiddetti “ipodotati”, non c’era dunque sovente che la sterilizzazione.
Qualcosa di simile a una ipodotata è anche Magdalena, la protagonista della narrazione, che soffre di una psicosi maniaco-depressiva e si trova di conseguenza ricoverata in una clinica non lontana da Riga. Rimasta incita del medico che l’ha in cura la ragazza, vittima di una violenza sessuale, dovrà affrontare il profondo senso di colpa dal quale è tormentata e superare il dolore che le deriva dal sentirsi rifiutata dai propri genitori.
Felicemente tradotto da Margherita Carbonaro, che ha messo inoltre a disposizione del lettore italiano alcune annotazioni assai utili ai fini dell’inquadramento storico-culturale del testo, Frammenti di vetro si caratterizza in primo luogo per il plurilinguismo e la ricchezza del lessico, per il continuo alternarsi dei piani temporali e delle voci narranti: sembra opportuno sottolineare, a tale proposito, come l’esposizione in prima persona dei diversi punti di vista ne faccia un romanzo corale. L’autrice procede poi per periodi brevi, che conferiscono alla narrazione un ritmo rapido e costante, si rivela capace di utilizzare i diversi registri espressivi, sa mettere sulla pagina dialoghi concisi e calibrati.
Centrali, nell’ambito del romanzo, appaiono due ulteriori peculiarità: il riuscito ritratto di un’epoca, delineata nelle sue ossessioni e costrizioni; l’accento posto sui traumi e patimenti che segnano il vissuto di tanti individui e possono essere leniti solo attraverso il partecipato rapporto con l’altro.
Frammenti di vetro
Inga Gaile
Mar dei Sargassi, 180 pp., € 18 euro